“Una buona sanità si poggia su una solida formazione medica”. È con questa consapevolezza che Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), da oggi diventa direttore scientifico del provider di educazione continua in medicina Sanità In-Formazione, gruppo Consulcesi. Un ruolo nuovo – riferisce una nota – che l’ex numero uno dell’Ema accoglie con grande entusiasmo e senso di responsabilità. “La formazione ha un ruolo centrale in ogni professione, specialmente in quella medico-sanitaria”, dichiara.
“Oggi, in tempi di pandemia, l’aggiornamento degli operatori sanitari è più importante che mai. Per questo – continua – è essenziale cercare di migliorarne, per quanto possibile, ogni aspetto”. Per Rasi si tratta di una grande sfida. “Il primo obiettivo è quello di creare una cabina di regia, capace di contrastare l’attuale frammentarietà della formazione professionale”, dichiara. “E’ altrettanto importante concentrare gli sforzi nella selezione delle nuove conoscenze, oggi più numerose che mai. Basti pensare che se 40 anni fa si contavano mediamente mille pubblicazioni scientifiche al mese, oggi è necessario filtrare circa 7mila pubblicazioni al giorno. È un cambiamento importante che va fatto con grande senso di responsabilità”, sottolinea.
Impresa, questa – prosegue la nota – che si sposa bene con gli obiettivi di Sanità In-Formazione, il principale provider Ecm italiano nella formazione a distanza, nominato anche quest’anno ‘Best Provider Fad’ nell’annuario della formazione. Con oltre 300 corsi di Ecm in Fad in 3D, interattivi e costantemente aggiornati, Rasi avrà a disposizione una piattaforma formativa già ben oleata e con una forte vocazione per l’innovazione. “Siamo lieti di accogliere Guido Rasi nel nostro team -dichiara Massimo Tortorella, presidente Consulcesi -. Siamo sicuri che le sue competenze si integrino perfettamente con quella che consideriamo la nuova frontiera dell’education, fatta dai prodotti tecnologici della new generation e in grado di penetrare il settore sanitario che ha bisogno di questi strumenti per rendere la formazione professionale in Italia competitiva a livello europeo”, conclude.