“Per quanto concerne le disuguaglianze rispetto alla salute, la pandemia le ha sicuramente acuite ma manca ancora una base-dati condivisa e armonizzata a livello centrale che ci permetta di studiare le storie cliniche dei pazienti. Fondamentale è la “Data-Integration”, l’insieme di azioni necessarie a unificare sorgenti informative, per costruire i profili di rischio di tutti i pazienti e capire quali sono le disuguaglianze anche rispetto alla patologia del Covid, disuguaglianze tra uomini e donne non solo dal punto di vista strettamente clinico ma anche dal punto di vista farmacologico, perché sappiamo che la medicina di genere coinvolge la salute a tutto campo, partendo anche dalla risposta farmacologica”. Lo dice all’Adnkronos Salute Annarita Vestri, presidente della Società Italiana di Statistica Medica ed Epidemiologia Clinica che fa il punto sul profilo di rischio dei pazienti Covid.
“Purtroppo – afferma Vestri – grandi studi italiani a supporto delle differenze tra morbosità e mortalità per Covid-19 tra uomo e donna non li abbiamo. Semmai, siamo in possesso di alcuni dati frammentari ma non con numeri così importanti che, invece, ci consentirebbero una gestione migliore del paziente e una maggiore comprensione della patologia e che ci consentirebbe di profilare degli scenari per il Ssn”. Quindi, conclude Vestri, “di essere in grado di fare delle piccole previsioni su quanto potrà accadere prossimamente”.