“In Italia si può lavorare agli stessi ritmi e con la stessa qualità internazionale. Servono strutture dedicate, ci sono molti ricercatori motivati ma mancano i finanziamenti e la libertà dei ricercatori di costruire laboratori competitivi. Non abbiamo niente da invidiare ai ricercatori esteri. Speriamo che in seguito a questa pandemia, con il Pnrr, si facciano investimenti in Italia per tenere e coltivare scienziati di alto livello che rendano il nostro paese competitivo”. Lo ha detto Rino Rappuoli, direttore scientifico e responsabile Ricerca e Sviluppo di Gsk Vaccines, ospite d’onore dell’incontro organizzato, in occasione della ‘Giornata del ricercatore’, da Ics Maugeri Spa Società Benefit, con il patrocinio della Fondazione Salvatore Maugeri.
Rappuoli, tra i primi ricercatori italiani a trasferirsi all’estero dopo la laurea a Siena, fa il punto sull’attuale situazione della ricerca nel nostro Paese: “la scienza è importante per la salute delle persone, deve saper rispondere ai bisogni di salute ma è anche importantissima per l’economia, stiamo uscendo dalla crisi grazie alla scienza che ci ha dato i vaccini e i monoclonali in tempi record”.
“Noi abbiamo sviluppato un anticorpo monoclonale – ha ricordato lo scienziato – che chiamiamo di seconda generazione, che ha diverse peculiarità: neutralizza tutte le varianti, invece di essere somministrato per endovena è sufficiente un’iniezione, infine è il più potente mai sviluppato quindi può essere usato per molte persone e non solo per un gruppo di élite come i monoclonali sviluppati finora. Ha superato la fase I” di sperimentazione clinica “con risultati eccezionali e ora è in fase II e III che speriamo di concludere presto in modo di essere a disposizione il prima possibile”.
“Gli anticorpi monoclonali sono una nuova terapia per malattie infettive sviluppati soprattutto in occasione di questa pandemia. E sono già tre i monoclonali approvati da Aifa a disposizione degli italiani”.