(Adnkronos) – “Non abbiamo studi controllati al momento, per cui bisogna essere cauti nel trarre conclusioni definitive” sulla quarta dose di vaccino anti-Covid. Sposa la linea dell’attesa in questa fase Luca Pani, ex direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, oggi docente alla University of Miami negli States e a Modena in Italia, che fra le altre cose evidenzia la necessità di lavorare anche a un’evoluzione dei vaccini attuali.
Proprio oggi l’ente regolatorio italiano si è espresso in questa direzione, con la Commissione tecnico scientifica (Cts) che ha evidenziato la necessità di “ulteriori approfondimenti”, avviando oggi la valutazione dell’opportunità di una seconda dose booster per particolari categorie di soggetti. “Quello che sappiamo – spiega Pani, interpellato dall’Adnkronos Salute – è che la quarta dose a base di vaccini a mRna contro Covid-19 ripristina i titoli anticorpali ai livelli di picco che si vedevano dopo la terza dose. Tuttavia, dato che i livelli anticorpali non correlano in maniera diretta con la protezione dell’infezione questa risposta sebbene positiva vuol dire poco dal punto di vista clinico. Infatti la IV dose ha una scarsa efficacia nel prevenire le infezioni lievi o asintomatiche dalla variante Omicron” di Sars-CoV-2 “e il potenziale infettivo dei casi che comunque riescono a emergere (le cosiddette ‘breaktrhough infections’) resta importante”.
Tutto ciò, conclude l’esperto, “segnala l’urgenza dello sviluppo di vaccini anti-Covid di nuova generazione diretti alle varianti di interesse piuttosto che correre a fare una quarta dose dei vaccini a mRna già esistenti. In queste condizioni la quarta dose non mi pare indicata per la popolazione generale, mentre va tenuta in considerazione per le popolazioni ad alto rischio come gli immunodepressi, gli anziani e probabilmente per tutto il personale sanitario che deve proteggere i pazienti che visita, soprattutto in previsione della prossima stagione autunno/inverno”.