“La medicina di famiglia ha cercato di ottimizzare i tempi di individuazione dei pazienti da vaccinare per primi contro il Covid, all’interno della fascia d’età indicata dal piano vaccinale. Abbiamo creato così un algoritmo che offre uno strumento in più al medico. Sulla base di tutte le linee guida e di altri elementi, la medicina generale ha chiesto agli informatici di creare l’algoritmo che stiamo già usando”. Lo ha detto Tommasa Maio, segretaria nazionale della Fimmg continuità assistenziale, intervenendo all’incontro on line “Proteggersi dall’herpes zoster, un’occasione da non perdere. Quando l’innovazione incontra la prevenzione”, organizzato da Gsk Italia.
“L’algoritmo – ha spiegato Maio – ha richiesto mesi di rodaggio. E in questo momento è utilizzato da duemila medici (ma il numero è in aumento) che, nella fase di rodaggio, hanno apportato tutti i correttivi utili. La necessità è nata dal fatto che, contrariamente alle altre vaccinazioni, per quella anti-Covid, sono state indicate categorie da vaccinare prioritariamente molto ampie, anagrafiche. Ma, nell’arco di una stessa categoria, ci sono persone che non hanno nessuna patologia e alcune, invece, che ne hanno magari due o tre gravi. Considerata la carenza di vaccini, si è posto il problema etico: a chi dare prima la dose nella stessa fascia d’età?”.
Andavano, quindi, “individuati criteri per una risposta equa, partendo dal presupposto scientifico. Da qui abbiamo provato a realizzare l’algoritmo. E’ chiaro che si tratta, però, solo di uno strumento utilizzato dal medico e che non sostituisce la scelta del clinico. Sarà molto utile quando, speriamo presto, ci troveremo a gestire sugli adulti, non più 3 ma 4 vaccini. In questo contesto, e sulla base dell’algoritmo, siamo in grado di velocizzare e razionalizzare i tempi di individuazione ma anche di contatto con il paziente, dall’invio dell’appuntamento alla prenotazione del richiamo”, ha concluso Maio.