“Crediamo nella scienza” è l’invito che Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, rivolge ai suoi colleghi medici e agli operatori sanitari, soprattutto a coloro che hanno manifestato dubbi sulla sicurezza dei nuovi vaccini anti-Covid. “Per credere bisogna capire – aggiunge – e per questo è fondamentale che ogni medico sappia in che modo si sviluppa un vaccino, quali tecnologie vengono utilizzate, quali sono le fasi di studio clinico, quando è possibile affermare che un vaccino funziona, quali controlli vengono effettuati, quali siano gli standard da considerare per un adeguato profilo di sicurezza ed efficacia”.
Con questo obiettivo Locatelli insieme a Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, e Rino Rappuoli, direttore scientifico di Gsk Vaccines e coordinatore del progetto di ricerca sugli anticorpi monoclonali di Toscana Life Sciences, sono i responsabili del corso Fad Ecm “Covid-19: vaccini e anticorpi monoclonali. Una sfida aperta per scienza, politica ed economia”, organizzato da Consulcesi. Il corso prova a rispondere a molte delle domande e dei dubbi, alla base del diffuso scetticismo verso i nuovi vaccini e farmaci. Dai tempi d’efficacia del vaccino ai rischi reali per gli allergici e così via.
“Un medico ben informato è un medico che riesce a trasmettere ai propri pazienti fiducia nella scienza, necessaria per una larga adesione alle politiche vaccinali contro SARS-CoV-2 in modo da superare nel minor tempo possibile questa grave emergenza mondiale”, sottolinea ancora Locatelli. È infatti proprio la scienza a offrirci la via d’uscita più breve dalla pandemia, con vaccini e farmaci.
“Subito dopo l’avvento della pandemia da Sars-Cov-2 – spiega Ippolito – è partita la corsa internazionale per la messa a punto di un vaccino. Ne sono stati sviluppati centinaia, molti dei quali in fase di sperimentazione e al momento solo due approvati dall’Agenzia europea dei farmaci (Ema)”. Si tratta di un’impresa senza precedenti che ha battuto ogni record, sia in termini di tempo che di risorse umane ed economiche investite. L’immunizzazione della popolazione mondiale al Sars-CoV-2 non è soltanto una sfida scientifica.
“All’interno del corso vengono descritte anche quali sono le sfide sanitarie e logistiche date dalla necessità di vaccinare miliardi di persone nel minor tempo possibile, le implicazioni politiche ed economiche, che vanno al di là dell’aspetto scientifico, e i risvolti della comunicazione”, riferisce Ippolito. Infine, viene trattato l’argomento dello sviluppo degli anticorpi monoclonali, in generale e in rapporto all’attuale pandemia, e il loro rapporto con i vaccini. Si tratta di molecole prodotte in laboratorio in grado di riconoscere e bloccare il virus Sars-Cov-2. Da un lato, quindi, possono curare i malati di Covid-19 e dall’altro possono offrire protezione dal virus per brevi periodi di tempo in attesa del vaccino.
“Nessuna opinione, ma solo fatti – sostiene Massimo Tortorella, presidente di Consulces i- In linea con il nuovo Piano pandemico 2021-2023 e come sottolineato dal ministro della Salute Roberto Speranza, lanciamo un corso formativo che consentirà ai medici e agli operatori sanitari, qualunque sia l’ambito in cui lavorano, di rispondere ai più comuni dubbi circa il vaccino e gli anticorpi monoclonali contro il Covid-19. Solo così sarà possibile arginare l’attuale nuova ondata di fake news, massimizzando in questo modo gli sforzi per l’immunizzazione della popolazione”.