Coronavirus, 82 anni età mediana pazienti morti in Italia 

Resta alta l’età dei pazienti deceduti e positivi a Sars-CoV-2: l’età mediana è di 82 anni, secondo l’ultimo report sui decessi diffuso dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e realizzato su un campione di 39.052 pazienti deceduti e positivi al coronavirus in Italia. Le donne sono 16.628 (42,6%). Ebbene, secondo il report l’età mediana dei pazienti deceduti positivi a Sars-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (82 anni contro 49 anni). E le donne morte dopo l’infezione hanno un’età più alta rispetto agli uomini (donne 85 – uomini 79). 

Al 4 novembre le morti di pazienti positivi a Sars-Cov-2 in Italia sotto i 50 anni sono state 434 su 39.052 (1,1%), cioè l’1,1% come calcola l’Istituto superiore di sanità. In particolare, 95 pazienti avevano meno di 40 anni (65 uomini e 30 donne tra 0 e 39 anni). Di 17 pazienti sotto i 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri, 64 presentavano gravi patologie preesistenti (malattie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) mentre 14 non avevano diagnosi di rilievo. 

In media, inoltre, i pazienti deceduti per Covid-19 hanno 3,5 patologie preesistenti. Nelle donne 3,7, negli uomini 3,4. Questo dato è stato ottenuto da 5.047 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche. Complessivamente 173 pazienti (3,4% del campione) presentavano zero patologie, 662 (13,1%) una patologia, 962 (19,1%) due patologie e 3250 (64.4%) tre o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 21% dei pazienti morti positivi al virus seguiva una terapia con Ace inibitori e il 14% assumeva sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina). L’ipertensione è la patologia preesistente più frequente (nel 65,7% dei casi).  

La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (86,2% dei casi), meno usata quella antivirale (54,9%), più raramente la terapia steroidea (46,0%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato, si legge nel report, dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma da esami di laboratorio di Covid-19. In 1296 casi (26,1%) sono state utilizzate tutte e tre le terapie. Al 4,5% dei pazienti deceduti positivi all’infezione da Sars-CoV-2 è stato somministrato Tocilizumab. 

Infine il report fornisce i dati sui tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall’insorgenza dei sintomi al decesso (12 giorni), dall’insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale (5 giorni) e dal ricovero in ospedale al decesso (7 giorni). Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 6 giorni più lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto agli altri.