“Le donazioni di sangue per i pazienti oncoematologici sono essenziali e spesso diventano una delle terapie preminenti nella loro cura. Per questo motivo credo che il protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso anno tra Ail e Avis sia un connubio assolutamente naturale. I pazienti a cui si rivolge Ail non possono essere curati e trattati senza le donazioni di sangue. Allo stesso modo, il compito dei nostri volontari non si limita alla donazione di sangue e plasma, ma insieme alle altre associazioni di pazienti agiamo su quelle che sono le necessità dei malati”. Così Gianpietro Briola, presidente di Avis nazionale, durante il suo intervento al convegno dell’Ail (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) sul Terzo settore, dal titolo ‘Curare è prendersi cura. La missione di Ail per una sanità a misura d’uomo’, in programma a Roma fino al 2 ottobre nel Salone d’Onore del Coni.
“Il sistema della donazione di sangue per tutti i pazienti ricoverati nei nostri ospedali è fondamentale ed essenziale, direi insostituibile – ha evidenziato il numero uno dell’Associazione volontari italiani del sangue – I globuli rossi, il plasma e le piastrine non solo non possono essere prodotti in laboratorio, ma per molti pazienti rappresentano spesso l’unica terapia salvavita in caso di emergenza, di patologie acute, oppure migliorano la qualità vita dei pazienti cronici, penso ad esempio ai talassemici. Per questi motivi, credo che potenziare e ridare centralità al servizio trasfusionale in Italia sia fondamentale perché senza sangue non ci potrebbe essere continuità assistenziale per i pazienti”.