La Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs di Roma ha ottenuto l’accreditamento della Joint Commission International (Jci), leader mondiale nell’accreditamento in ambito sanitario. Su oltre 300 standard e 1.200 indicatori di eccellenza internazionali, sottoposti al vaglio di una rigorosa commissione di valutatori, gli indicatori risultati ‘non completamente soddisfatti’ sono stati appena 17. “Un successo pieno dunque, sottolineato anche dalle parole dei verificatori internazionali che hanno affermato di ‘aver conosciuto un ospedale straordinario del quale devono essere orgogliosi i collaboratori che operano al suo interno, la città di Roma e l’intero nostro Paese'”, ha evidenziato il Gemelli che ha presentato l’accreditamento in una conferenza pubblica con il ministro della Salute Roberto Speranza e l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.
Per l’assessore D’Amato: “Abbiamo un Gemelli più forte in una Regione Lazio più forte”. Il ministro Speranza nel suo intervento ha ringraziato “per tutto il lavoro fatto dal Gemelli in questo anno e mezzo di lotta incessante al coronavirus. Ottenere un riconoscimento così prestigioso, come l’accreditamento Jci, è indice della qualità del lavoro svolto in questi anni”. Il metodo Jci si ispira al miglioramento continuo della qualità della assistenza e i parametri da soddisfare si riferiscono a tutti gli aspetti dell’organizzazione ospedaliera, dalla cura del paziente all’organizzazione e gestione della struttura: le modalità dell’assistenza, l’educazione del paziente e dei familiari, la sicurezza delle infrastrutture e delle pratiche assistenziali, la qualificazione e la formazione del personale, il controllo delle infezioni associate all’assistenza e la gestione delle informazioni. Il “Gold Seal of Approval’® della Jci è dunque un traguardo davvero importante, ma anche un punto di partenza perché la qualità e la sicurezza dei pazienti sono un viaggio continuo. Come anche l’’accreditamento, che verrà sottoposto a una nuova valutazione per il rinnovo tra tre anni”, rimarca il Gemelli.
“Il traguardo che celebriamo oggi – ha affermato il Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – è frutto del lavoro degli ultimi 10 anni, da quando abbiamo pensato di rendere il Policlinico Gemelli un ente autonomo. Il Gemelli e l’Università Cattolica restano una realtà unitaria e inscindibile. Questo riconoscimento internazionale, basato su importanti parametri di qualità, qualifica il Policlinico Gemelli come ‘Academic Hospital’: luogo di ricerca, di cure e di insegnamento di eccellenza. Ancora una volta l’Università Cattolica conferma la costante modernità e capacità di innovazione propria di una istituzione nata 100 anni fa a Milano e 60 anni fa a Roma con l’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia”.
“È proprio l’unitarietà del Policlinico e della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica la forza del Gemelli – ha aggiunto il preside Rocco Bellantone – Migliaia sono i medici e i professionisti della sanità che abbiamo formato tenendo sempre fede alla nostra missione di avere cura della persona fragile. In questi ultimi anni ci siamo ancora rafforzati anche sul piano internazionale chiamando docenti provenienti da prestigiose istituzioni per lavorare con noi. Oggi raccogliamo i frutti ancora più significativi nell’anno della pandemia con il riconoscimento di ‘Newsweek’ che colloca il Gemelli quale primo ospedale italiano e ora con la certificazione Jci”.
“Un successo per nulla scontato questo dell’accreditamento Jci, frutto di una preparazione al limite della realizzabilità per un Policlinico dalle nostre dimensioni e complessità – ha ricordato Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – In Italia l’ospedale più grande accreditato Jci era stato finora l’Humanitas, che ha 800 posti letto, e in Europa l’unico centro con numeri simili ai nostri è il Policlinico dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio). Oggi vogliamo rendere merito a tutti i nostri collaboratori e a chi li ha guidati in questo delicato e importante percorso, che ha evidenziato un sistema di valori, capacità e competenze di questo Policlinico: questo riconoscimento è stata un’ulteriore dimostrazione del livello di coinvolgimento e commitment straordinario delle persone che vi operano. Un’organizzazione come la nostra deve migliorare continuamente: questo comporta la necessità di nuove risorse che possano auspicabilmente correlare il sistema di finanziamento a indicatori di qualità”.
“Quello dell’accreditamento – ha ricordato Andrea Cambieri, direttore sanitario del Gemelli – è stato un percorso lungo, attraversato dal periodo di pandemia, durante il quale hanno lavorato circa 8mila persone, in un processo che passa attraverso il coinvolgimento e la convinzione delle persone. Il Policlinico Gemelli è, dunque, anzitutto un’istituzione che apprende. Quindi fondamentali sono state la tecnologia della conoscenza, che porta costantemente tutte le informazioni di cura ai nostri operatori, e la misurazione della patient experience, senza dimenticare l’attenzione agli stakeholder e al mondo del volontariato. Il modello Jci è molto vicino alla nostra vision di cura e di sicurezza dei pazienti”.