Scopri qual è la pianta primaverile più pericolosa d’Europa: il solo contatto può provocare sintomi gravissimi. Ecco cosa sapere per proteggersi.

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In natura esistono piante che, pur avendo un aspetto innocuo o addirittura ornamentale, nascondono un alto potenziale di tossicità. Alcune di queste sono comuni nei giardini o crescono spontaneamente nei boschi e nei campi, ed è facile un contatto accidentale. Per questo motivo, esperti di giardinaggio e salute mettono in guardia dal maneggiarle senza le dovute precauzioni.

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Una delle più pericolose è l’Aconitum napellus, conosciuta anche come aconito o cappuccio del monaco. Questa pianta contiene alcaloidi velenosi che possono essere assorbiti anche solo tramite il contatto con la pelle. In passato è stata usata come veleno per frecce e, ancora oggi, una semplice esposizione non protetta può causare formicolii, intorpidimento e, nei casi più gravi, arresto cardiaco. Proprio per la sua elevata tossicità, si raccomanda di evitarne la manipolazione diretta o di usare guanti e protezioni adeguate durante la cura del giardino. Il rischio associato al suo contatto o ingestione è particolarmente rilevante in primavera ed estate, quando la pianta è in piena fioritura e risulta più visibile e attraente.

Ma l’aconito non è l’unica a rappresentare un rischio: molte altre piante, anche coltivate per la loro bellezza, contengono sostanze potenzialmente pericolose per l’uomo e gli animali domestici. Ad esempio, l’oleandro, l’euforbia, la belladonna, la datura, il ricino e il tasso sono piante il cui consumo o anche solo il contatto con alcune parti (foglie, fiori, semi o linfa) può causare effetti tossici gravi. Le reazioni possono variare da lievi irritazioni cutanee o gastrointestinali, fino a convulsioni, paralisi respiratoria o morte.

Il rischio aumenta soprattutto nei bambini piccoli, attratti dalle bacche colorate o dai fiori vistosi, e negli animali domestici che potrebbero ingerirle accidentalmente. Per questo motivo è importante saper riconoscere le specie potenzialmente velenose, conservarle fuori dalla portata dei più vulnerabili e agire prontamente in caso di esposizione.

Infine, è importante ricordare che la tossicità di una pianta non è sempre evidente a occhio nudo. Alcune sostanze tossiche si trovano solo in certe fasi di crescita della pianta o in specifiche parti, come radici o semi. Inoltre, i sintomi possono manifestarsi anche ore dopo l’esposizione, rendendo difficile collegare l’evento alla pianta in questione.

Foto: Shutterstock