Sono nove milioni gli italiani che scelgono di curarsi con l’omeopatia, il 15% dalla popolazione, “con un trend in continuo aumento. Anche se il settore rappresenta appena l’1% del mercato farmaceutico”. A tracciare il quadro Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese l’associazione delle case farmaceutiche omeopatiche, nel corso della presentazione del suo libro ‘Omeopatia, medicina di precisione e grande opportunità’ (Nuova Ipsa Editore), in un dibattito in streaming promosso dalla stessa associazione a cui hanno partecipato Antonella Ronchi, omeopata e componente del Comitato permanente di consenso per le medicine non convenzionali in Italia, e Alberto Laffranchi, medico dell’Istituto dei Tumori di Milano e responsabile del gruppo medicine e terapie complementari in oncologia.
“L’omeopatia rappresenta l’1% del fatturato del mercato farmaceutico. L’impatto economico non è grande: 270 e 290 milioni l’anno. Non beneficia di alcuna agevolazione da parte dello Stato – spiega Gorga – neppure a livello di ricerca scientifica, molto onerosa per un comparto costituito da aziende piccole e medie, tolte poche multinazionali che operano sul territorio italiano e che contribuiscono al gettito fiscale e all’occupazione”. “La nostra forza sono gli utilizzatori” che sono anche particolarmente motivati considerando che “chi utilizza la medicina omeopatica lo fa di tasca propria”.
Chi sceglie di curarsi con l’omeopatia, gli fa eco Alberto Laffranchi, “cerca il medico, si informa, paga tutto di tasca propria, spesso senza nemmeno i rimborsi assicurativi. E’ una scelta impegnativa che viene fatta, evidentemente, con convinzione”.