(Adnkronos) – “L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha riconosciuto la rimborsabilità di romosozumab”, anticorpo monoclonale che “entra nell’armamentario terapeutico dei medici e sicuramente rappresenterà, quando utilizzato, un nuovo farmaco per cercare di aumentare la resistenza scheletrica delle ossa delle pazienti osteoporotiche e di prevenire le fatture”. Così Salvatore Minisola, ordinario di Medicina interna all’Università Sapienza di Roma, alla XXII edizione del Congresso nazionale Siommms (Società italiana dell’osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro), in corso a Bari.
“Da un punto di vista biochimico – spiega l’esperto – il nuovo farmaco si caratterizza essenzialmente per aumentare la formazione ossea e ridurre la distruzione scheletrica. Essenzialmente accoppia due meccanismi vantaggiosi per il tessuto scheletrico e per aumentare, in definitiva, la densità minerale ossea, un parametro che riflette la resistenza scheletrica. Numerosi studi dimostrano che, quanto più aumenta la resistenza scheletrica, tanto maggiore è la riduzione delle fratture. Questo farmaco”, inoltre, “rispetto a quelli utilizzati fino ad ora, aumenta molto più degli altri la densità minerale ossea”.
“Il romosozumab è definito una novità – ribadisce Minisola – essenzialmente per il suo meccanismo d’azione e perché è in grado di aumentare la densità minerale ossea”, ma c’è un altro aspetto che lo specialista sottolinea. Riguarda la modalità di somministrazione, che è prevista “una volta al mese”: una soluzione “molto pratica per i malati”. Secondo l’esperto, “una volta presa maggiore confidenza” con l’impiego, la nuova soluzione terapeutica “può rappresentare un farmaco di prima scelta in pazienti che hanno avuto una recente fattura e, soprattutto, in pazienti che hanno avuto molte fratture”.