La pandemia si è abbattuta sulle vaccinazioni pediatriche “causando ritardi, disdette o cancellazioni, per paura del Covid”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Chiara Azzari, immunologa e docente di pediatria all’Università di Firenze e responsabile del laboratorio di Immunologia dell’ospedale Meyer. “Siamo molto preoccupati, in questo anno di pandemia Covid le vaccinazioni in età pediatrica si sono ridotte in tutto il mondo e anche in Italia. Quelle che hanno subito il colpo più duro sono le vaccinazioni per il meningococco e l’Hpv, seguono quelle con l’esavalente nel primo anno di vita”.
“Purtroppo l’emergenza pandemica ha fatto cambiare alcune priorità e anche a livello organizzativo le risorse, il personale e molte strutture di prevenzione sono state ridisegnate per rispondere alle necessità legate al Covid – ricorda l’immunologa – questo ha tolto personale e spazi alle vaccinazioni tradizionali. Ma le immunizzazioni pediatriche si possono recuperare, anzi si devono assolutamente recuperare anche spingendo di più sulle cosomministrazioni che, oltre ad essere sicure, possono aiutare a razionalizzare le agende dei centri vaccinali e aiutare a recuperare il tempo perduto. In questo modo sgraviamo i centri che ora sono tanto impegnati con la pandemia. Poi – aggiunge – potrebbero dare una mano anche i pediatri di libera scelta, facendo le vaccinazioni arretrate nei loro studi”.
Sulle cosomministrazioni dei vaccini “i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) di Atlanta nella loro pubblicazione dedicata alle vaccinazioni ci dicono molto chiaramente che ogni immunizzazione è cosomministrabile – ricorda Azzari – perciò non c’è nessun problema a fare insieme esavalente, pneumococco e meningococco. Abbiamo l’esperienza della sanità pubblica inglese che organizzano le vaccinazioni pediatriche con la somministrazione dell’esavalente, pneumococco, meningococco B e rotavirus. I bambini inglesi non sono di certo diversi da quelli italiani. La cosomministrazione è un’opportunità per recuperare 4 vaccini insieme se in questo anno si sono rimandate, ad esempio”.
L’effetto vaccino anti-Covid come opportunità per uscire dalla pandemia sta cambiando anche l’approccio degli italiani alle immunizzazioni. “Le persone iniziano a capire che i vaccini possono salvare la vita. Non ho mai visto così tanta preparazione su una materia scientifica come in questo anno di emergenza, c’è molta informazione ‘buona’ sui vaccini e su quella occorre che le persone facciano affidamento”.
Secondo l’immunologa, “in futuro potrebbe essere vantaggioso immaginare una cosomminstrazione del vaccino anti-Covid con quelli in età pediatrica” e sono infatti in fase di sperimentazione da parte, ad esempio, di Moderna e Pfizer, vaccini anti-Covid per bambini e adolescenti. “Può darsi che in una prima fase queste somministrazioni di dosi si facciano in momenti diversi – suggerisce Azzari – per valutare eventi avversi e non perché siano pericolose, noi ora siamo sappiamo bene che possono verificarsi rarissimi eventi trombotici ma l’abbiamo scoperto vaccinando milioni di persone”. In conclusione, l’immunologa lancia un messaggio ai genitori ‘ritardatari’: “Le vaccinazioni si possono recuperare in qualsiasi momento ma non lasciamo i bambini scoperti, non corriamo rischi”.