(Adnkronos) – Solo 4 pazienti su 10 sono soddisfatti di come è stata effettuata la diagnosi della loro malattia vascolare, e la metà riconosce di aver sottovalutato la sintomatologia e i campanelli di allarme. Sono i risultati principali di ‘Beyond Intervention’, programma di ricerca globale pluriennale promosso da Abbott e progettato per esaminare l’esperienza delle persone che convivono con una malattia vascolare dal punto di vista di un campione di pazienti, medici e amministratori sanitari di 13 Paesi nel mondo, fra cui l’Italia. L’analisi si concentra sulle sfide che medici e pazienti incontrano durante le prime fasi del percorso di cura – spiega Abbott in una nota – scoprendo nuove opportunità per i sistemi sanitari e gli ospedali di sfruttare la tecnologia, abbattere le barriere esistenti e migliorare l’assistenza ai pazienti. 

“La survey Beyond Intervention – afferma Giovanna Baldo, General Manager, Abbott Vascular – mostra che pazienti, medici e amministratori sanitari indicano che un maggior utilizzo di tecnologie innovative e personalizzate potrebbe fare molto nella transizione verso un’assistenza più incentrata sul paziente e colmare i gap nell’assistenza cardiovascolare, in particolare nella malattia arteriosa periferica. Abbott sta affrontando molte delle problematiche emerse dalla survey”. 

I risultati di Beyond Intervention identificano diverse aree di miglioramento, ma anche differenze nel modo in cui i pazienti e gli operatori sanitari percepiscono l’efficacia delle cure erogate. “Gli ultimi dati di Beyond Intervention rivelano punti di vista divergenti sull’esperienza di cura del paziente e sull’impatto delle disuguaglianze nel percorso assistenziale – osserva Giovanni Esposito, presidente della Società italiana di cardiologia interventistica (Gise) – Questa survey conferma la necessità di sfruttare tecnologie avanzate che possono migliorare la capacità di formulare una diagnosi il prima possibile e migliorare gli esiti clinici”. 

Secondo la survey, solo il 39% dei pazienti italiani intervistati è soddisfatto di come è stata effettuata la diagnosi della loro malattia vascolare. Analogamente, solo 4 medici su 10 ritengono che l’esperienza del paziente sia stata ideale, mentre gli amministratori sanitari italiani sono molto più ottimisti: addirittura l’85% la ritiene ideale, contro il 64% della media globale. 

L’81% degli operatori sanitari italiani intervistati pensa che la maggiore barriera per una diagnosi accurata sia la scarsa consapevolezza del paziente sui sintomi. Anche la metà (51%) dei pazienti riconosce di aver sottovalutato la propria sintomatologia e i campanelli di allarme. 

Infine, un paziente italiano su 4 sente che i propri medici non comunicano abbastanza fra di loro, così come circa la metà dei medici italiani (44%) e degli amministratori sanitari (55%) intervistati ritiene insufficiente il coordinamento tra specialisti e medici di base.