(Adnkronos) – Al via da oggi “Ibd Cooking Channel”, la prima webserie di cucina per persone con malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), l’iniziativa realizzata da Takeda Italia in collaborazione con Gambero Rosso e con il patrocinio dell’associazione pazienti Amici Italia e della società scientifica IG-Ibd (Gruppo italiano per lo studio delle malattie infiammatorie croniche intestinali). Durante le nove puntate a cadenza settimanale (trasmesse ogni mercoledì sulla web tv di Gambero rosso, sul canale YouTube e sul sito Gi-point.it di Takeda Italia, oltre che sui canali social di IG-Ibd e Amici Italia) – si legge in una nota – in onda fino al 15 marzo 2023, la chef Camilla Monteduro, insieme ad alcuni medici specialisti di Ibd, provenienti da tutta Italia, realizzerà una gustosa ricetta, facile e veloce, che rappresenta la tradizione culinaria della regione di provenienza dell’esperto.
Un viaggio culinario all’insegna del gusto, in cui verranno trasmessi consigli pratici e scientificamente validati sugli alimenti indicati per chi soffre di Mici, nelle diverse fasi della patologia. Obiettivo: affrontate paure e false credenze sull’alimentazione dei pazienti, aiutandoli a superarle attraverso alcune delle ricette iconiche della buona cucina italiana, dal riso al salto della Lombardia al macco di fave della Sicilia.
“Ibd Cooking Channel nasce dalla volontà di Takeda di fornire ai pazienti un servizio di immediata fruibilità e rigoroso nei contenuti, che vada oltre la terapia, così come è stato per GI-Point.it, il sito lifestyle nato a ottobre, con consigli per le persone affette da Mici e Sbs su viaggi, alimentazione e vita quotidiana – dichiara Stefano Sommella, Head of GI Business Unit di Takeda Italia – In particolare, con Ibd Cooking Channel abbiamo ascoltato e risposto a una precisa esigenza riportata da tutti gli specialisti davanti a un paziente con una nuova diagnosi di Mici: rassicurare sui dubbi e paure riguardo all’eventuale cambiamento del regime alimentare. Il progetto, che mette insieme contenuti scientifici validati grazie a IG-Ibd, l’esperienza reale vissuta dai pazienti di Amici Italia e la competenza in cucina di Gambero rosso, si prefigge l’obiettivo di mostrare ai pazienti che è possibile vivere l’alimentazione durante la fase di quiescenza della malattia in modo sereno, con attenzione, ma senza troppe privazioni, gustando ricette sane”.
Tutte le ricette e rispettivi procedimenti sono stati valutati e approvati da Domenicantonio Galatà, presidente Associazione italiana nutrizionisti in cucina. Per ogni regione, gli esperti hanno realizzato – spiega ancora la nota – una ricetta espressione del proprio territorio, adatta a tutti e facilmente replicabile a casa, spiegando quali siano le caratteristiche nutrizionali che rendono il piatto sano per tutti e sicuro per chi soffre di patologie gastrointestinali, senza penalizzare gusto e piacere della tavola.
“Con un’iniziativa di questo tipo è possibile parlare ai pazienti con Mici in modo efficace – sottolinea Flavio Caprioli, segretario generale di IG-Ibd – attraverso un canale immediato e di veloce fruibilità: una serie televisiva di argomento culinario che pone l’accento sull’alimentazione, tema peraltro molto caro ai pazienti. IG-Ibd non poteva che accettare l’invito a partecipare a questa iniziativa, insieme all’associazione Amici Italia, perché abbiamo ormai da anni compreso l’importanza di comunicare le giuste informazioni anche attraverso canali non tradizionali, come i social media, per poter raggiungere in modo capillare sia i nostri pazienti che le loro famiglie”.
L’alimentazione è un aspetto essenziale della quotidianità, da cui deriva buona parte del nostro stato di salute fisico e mentale: tuttavia, chi soffre di Mici può sviluppare un rapporto conflittuale con il cibo, temendo che alcuni ingredienti dei pasti possano compromettere la propria salute, attivando o ri-attivando alcuni sintomi. Da questo, può derivare un’idea di privazione, di rifiuto del cibo e delle occasioni sociali connesse alla condivisione del cibo. In realtà, come espresso da molti clinici nelle puntate della webserie – conclude la nota – non esiste un vero nesso di causa-effetto tra un alimento e la ri-acutizzazione della malattia: eventuali indicazioni nella dieta sono connesse solo a stadi particolari delle patologie infiammatorie intestinali, per i quali ad esempio lo specialista può suggerire di eliminare le fibre o i prodotti con lattosio, per ridurre alcuni sintomi. Al contrario, i pazienti con Mici in remissione clinica, senza particolari intolleranze alimentari, possono godere appieno della varietà della dieta mediterranea, ricca di cereali, legumi e vegetali e povera di grassi.
“Una delle prime domande che il paziente pone al medico, non appena riceve la diagnosi di Mici è “adesso cosa potrò mangiare? – evidenzia Salvo Leone, direttore generale di Amici Italia – Questo interrogativo mostra la consapevolezza di quanto l’alimentazione influenzi in modo significativo il benessere e determinati alimenti possano scatenare i sintomi. Iniziative come Ibd Cooking Channel sono utili a dare voce ai pazienti, insegnando loro come poter convivere con la malattia nella quotidianità e nelle relazioni sociali, oltre a sensibilizzare anche chi non conosce tali patologie. Con questa webserie è possibile mostrare come gestire più efficacemente la malattia a livello pratico, ad esempio in occasione di una cena fuori, o come superare eventuali imbarazzi e paure che possono portare le persone ad evitare i contesti sociali, con conseguente limitazione della crescita personale oppure, non da meno, come godere della convivialità e condivisione di un pranzo, senza rinunciare al gusto”.