(Adnkronos) – Consumare mandorle favorisce il recupero muscolare e riduce l’affaticamento dovuto all’esercizio fisico. E’ quanto emerge da uno studio condotto da scienziati dell’Appalachian State University nel North Carolina, pubblicato su ‘Frontiers in Nutrition’. La ricerca, che ha coinvolto 64 adulti sani non fumatori, senza obesità e con un’età media di 46 anni, che svolgevano meno di 3 sessioni di allenamento a settimana, ha dimostrato che spuntini a base di mandorle riducono la sensazione di affaticamento e tensione, aumentano la forza delle gambe e della parte bassa della schiena durante il recupero e riducono i danni muscolari durante il primo giorno di recupero.   

L’esperimento, sostenuto con finanziamenti dall’Almond Board of California, ha utilizzato un disegno a gruppi paralleli randomizzati – riferisce una nota – in cui i partecipanti al trattamento (33) hanno mangiato 57 grammi di mandorle al giorno, suddivise tra mattina e pomeriggio, per 4 settimane. I partecipanti al braccio di controllo (31) hanno consumato invece una barretta di cereali di pari calorie, sempre in dosi frazionate.  

I partecipanti hanno consegnato campioni di sangue e urina e hanno risposto a questionari sull’umore e sul dolore muscolare. Sono stati misurati altezza, peso e composizione corporea. Quindi le persone nello studio sono state istruite a eseguire test di funzionalità muscolare (esercizi) e, una volta completati, hanno iniziato il periodo di integrazione di 4 settimane, assumendo mandorle o barrette di cereali. Al termine di 4 settimane, i partecipanti hanno presentato registrazioni dietetiche, campioni di sangue e urine e altre risposte al questionario. Il test della funzionalità muscolare è stato ripetuto e quindi i partecipanti si sono impegnati in serie di esercizi eccentrici di 90 minuti comprendenti 17 esercizi diversi. Esempi di esercizio eccentrico includono l’abbassamento lento di un carico sul pavimento, l’abbassamento in uno squat o l’abbassamento durante un push-up. Le persone nello studio sono tornate il giorno seguente per inviare ulteriori campioni di sangue e urine e questionari, nonché per eseguire ulteriori test di idoneità fisica. 

I ricercatori hanno valutato i cambiamenti nelle ossilipine plasmatiche, che sono lipidi ossidati bioattivi coinvolti nella risposta infiammatoria post-esercizio, e fenoli (antiossidanti delle piante) urinari che finiscono nell’intestino (intestino crasso), citochine plasmatiche, biomarcatori di danno muscolare, stati dell’umore e la prestazione fisica.  

“Quello che abbiamo scoperto – spiega David C. Nieman, biologo e principale autore della ricerca – ci dice definitivamente che le mandorle dovrebbero essere aggiunte alle strategie di nutrizione sportiva per aiutare le persone a recuperare al meglio dall’esercizio fisico”. Per Nieman “le mandorle sono cibo ideale per il fitness. Quando si tratta di rifornirsi di carburante per fare esercizio, l’attenzione ricade spesso sui carboidrati, ma le mandorle offrono un pacchetto nutrizionale – compresi i grassi insaturi buoni, la vitamina E antiossidante e le proantocianidine (classe di polifenoli, che sono composti protettivi nelle piante) – che aiuta a spiegare i benefici emersi nel nostro studio”. Una porzione di mandorle (30 grammi) contiene 13 grammi di grassi insaturi buoni e solo 1 grammo di grassi saturi, ricorda la nota.  

Nei soggetti che hanno consumato mandorle – si legge – è stata rilevata una riduzione dell’affaticamento e della tensione post-esercizio. Sono stati inoltre osservati livelli più elevati di forza delle gambe e della parte bassa della schiena; livelli più bassi di creatina chinasi sierica, che è un marker di danno muscolare, immediatamente e un giorno dopo l’esercizio; livelli più elevati di oxilipina (molecole che influenzano la funzione muscolare, il recupero e la combustione dei grassi); aumento dei livelli urinari di fenoli derivati nell’intestino crasso (indica il consumo di polifenoli dalle mandorle e i polifenoli sono composti vegetali presenti in natura che proteggono le piante e possono giovare alla salute umana), e qualche miglioramento dello stato dell’umore dopo l’intervento.