Complice anche il brusco abbassamento delle temperature, sarebbero già 300mila i piccoli italiani sotto i 6 anni colpiti dalle infezioni tipiche della stagione autunnale, soprattutto raffreddore, mal di gola e tosse, ma in alcuni casi anche febbre ed episodi di diarrea. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è il pediatra Italo Farnetani, docente alla Libera Università Ludes di Malta, che ha condotto un’indagine coinvolgendo 32 pediatri italiani.
“I sintomi sono sovrapponibili a quelli del Sars-Cov-2. Il dato interessante però – aggiunge il pediatra – è che l’Italia è divisa in due dalla temperatura e dalle mascherine. Innanzitutto al Sud e nelle isole le temperature meno rigide e la maggior possibilità di stare all’aria aperta hanno determinato una riduzione della morbilità, che in regioni come Puglia e Calabria, dove le scuole si sono riaperte più tardi, è estremamente bassa. Caso a parte quello della Sicilia, dove le scuole si sono aperte il 14 settembre ma le temperature sono state miti: c’è morbilità, ma ancora contenuta”.
“Fa riflettere poi il fatto che, nelle regioni dove c’è stata l’impennata di malanni di stagione, la maggioranza dei casi è concentrata proprio nella fascia degli ‘under 6’, quelli che non usano la mascherina. Nelle età maggiori i casi sono stati infatti nettamente inferiori rispetto al dato degli anni scorsi. E se i piccoli sono da sempre più vulnerabili, il dato di quest’anno conferma che la mascherina funziona”, conclude il pediatra.