“Grande apprezzamento per le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi ha dichiarato, tra l’altro, che ‘il calo demografico e la carenza di occupazione femminile sono tra i fattori più rilevanti del rallentamento della crescita economica’”, è stato espresso da Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, che in occasione della Giornata internazionale della donna non nasconde la sua preoccupazione per il tasso di denatalità registrato in Italia nel 2020.
Secondo i dati Istat, nel 2020 sono morte oltre 700mila persone, ma sono nati meno di 400mila bambini, il dato più basso mai raggiunto negli oltre 150 anni di unità nazionale. “Adesso dobbiamo fare in conti con la pandemia da Covid-19.Ecco perché è necessario affrontare subito una questione che potrebbe cambiare la struttura sociale – dal sistema sanitario a quello pensionistico – nell’arco di poche decine di anni. Sono temi che devono essere sempre al centro delle scelte politiche e vedere l’impegno comune di tutti. Un impegno condiviso anche dalle imprese del farmaco – afferma Scaccabarozzi – che da parte loro offrono da anni il proprio contributo in questo senso”.
“Non è un caso, infatti – evidenzia il presidente di Farmindustria – che nell’industria farmaceutica le donne siano protagoniste e la parità di genere sia già una realtà: le donne rappresentano il 43% del totale degli addetti (oltre il 50% nella Ricerca), mentre nella media manifatturiera il 29%. Molte di loro hanno ruoli apicali: tra i quadri e i dirigenti sono il 42%, un’ulteriore conferma della parità esistente (nella media manifatturiera il dato è 21%). Sotto i 45 anni la percentuale di donne nel nostro settore cresce ulteriormente: sul totale dell’occupazione sono il 48% e ancora di più tra quadri e dirigenti (53% del totale)”.
“Grazie a un innovativo sistema di welfare – conclude Scaccabarozzi – offriamo strumenti concreti in sostegno delle donne: congedi di maternità più lunghi rispetto alla legge e al Ccnl, flessibilità, agevolazioni di orario, smart working, servizi di assistenza sociale e sanitaria, permessi retribuiti per visite mediche, asili nido, rimborsi spese per l’istruzione, check-up dedicati alla maternità. L’obiettivo in cui crediamo moltissimo è in definitiva quello di favorire la conciliazione vita privata-lavoro e quindi la natalità”.