(Adnkronos) – “E’ importante riaccendere i riflettori sulle cronicità e sui pazienti affetti da psoriasi, in particolare perché questa patologia non è compresa nel Piano nazionale cronicità. Bisognerebbe inserirla, riconoscerla e far sì che il Piano nazionale cronicità abbia nuova linfa attraverso un finanziamento specifico, un aggiornamento e un sistema di monitoraggio molto più stringente rispetto a quello che si è avuto finora”. Lo ha dichiarato Tonino Aceti, presidente di Salutequità, a margine del convegno ‘Psoriasi: cronicità e bisogni dei pazienti’ promosso da Apiafco – Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza, tenutosi a Roma presso la Camera dei deputati. 

“Ricordo che la Regione Sardegna – ha sottolineato Aceti – soltanto il 31 agosto 2021 ha recepito formalmente con una delibera il Piano nazionale cronicità approvato nel 2016. Quindi c’è molto da fare”. Aceti ha poi aggiunto: “Oggi abbiamo dialogato con il mondo delle associazioni, con le società scientifiche, con la politica e le amministrazioni. Solo questa coalizione tra tutti gli attori può cambiare realmente in meglio i diritti delle persone con psoriasi e in generale i diritti dei pazienti. Siamo molto fiduciosi, crediamo che oggi sia stato fatto un grande passo avanti e ora siamo proiettati ancora con più forza in un futuro prossimo per i diritti delle persone con psoriasi”.  

“E’ fondamentale riprendere a parlare di cronicità – ha concluso Aceti – soprattutto in questo momento in cui si sta uscendo piano piano dalla pandemia Covid 19. In questa pandemia è successo di tutto per quanto riguarda la salute dei pazienti non Covid. La Corte dei Conti ci ha detto che nel 2020, rispetto al 2019, sono saltati 1,3 milioni di ricoveri e che ci sono stati 144 milioni di prestazioni specialistiche in meno. L’Istat ci dice che un terzo delle visite di controllo e finalizzate all’impostazione di piani terapeutici, quindi un terzo delle visite per i malati cronici, sono saltate rispetto al 2019”.