Trovo il pensiero no vax “desolante, pericolosissimo, obsoleto, quasi paleolitico”. La pensa così il regista Gabriele Muccino su chi osteggia il vaccino mentre si accende in Italia e non solo il dibattito sull’obbligatorietà della vaccinazione anti Covid. “La mia opinione – dice all’Adnkronos – è l’opinione di chi conosce minimamente la storia dell’umanità. I vaccini hanno salvato miliardi di persone e continuano a farlo. Essere no vax vuol dire rigettare l’idea che la scienza faccia il lavoro che ha fatto sempre e che ha decretato successi infiniti, dallo sconfiggere la tubercolosi all’allunaggio dell’uomo”.
“Non capisco come si possa parlare di terre piatte o di pericolosità di vaccini quando noi siamo stati tutti vaccinati. Quando ero bambino – racconta – sono stato vaccinato e ho un piccolo cerchietto sul braccio sinistro, mentre mia madre ne aveva due perché al suo tempo bisognava fare due richiami. La generazione successiva alla mia, invece, non ha dovuto fare l’antivaiolo perché il vaiolo è stato sconfitto. Per questo dico che parlare di no vax oggi è desolante ed è anche speculare ad una grossolana ignoranza diffusa su tutte le coordinate geografiche dove le persone preferiscono rifiutare l’elaborazione di un pensiero piuttosto che conoscere ciò che è nella storia dell’uomo”.
“Senza contare che una volta messe al sicuro le persone – osserva il regista – nel giro di pochi mesi riaprirà ogni attività, riaprirà il mondo. Come c’è stato il boom economico dopo la seconda guerra mondiale perché la gente si è tirata su le maniche e ce l’ha messa tutta, così ora possiamo guardare avanti solo con il vaccino che rende possibile costruire il futuro. Senza – ne è convinto Muccino – saremo vinti e plausibilmente decimati se il virus continua a mutare rendendoci ancora più vulnerabili. Ecco perché non capisco e non accetto il ragionamento così obsoleto e quasi paleolitico dei no vax”. (di Veronica Marino)