Il mondo della cultura fa quadrato attorno a Roberto Saviano e critica la decisione del Consiglio comunale di Verona che ha revocato la cittadinanza onoraria allo scrittore. ”Cari amici veronesi, da oggi non sono più un vostro concittadino. Nella giornata di ieri il Consiglio comunale della città di Verona, con i voti di Lega e Fratelli d’Italia, ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria che mi era stata conferita nel 2008” ha reso noto lo scrittore su Instagram. ”Questo provvedimento non riguarda solo me – ha sottolineato – ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito. Un’ideologia che vuole ottundere il pensiero critico e mettere al bando ogni ragionamento e proposta su temi controversi. ‘Non è nostro concittadino chi non la pensa come noi’, ecco cosa vuole dire”. ”Ma Verona è molto meglio dei guitti che la rappresentano ora in Consiglio comunale – ha rimarcato Saviano – esiste una città che so essere aperta e plurale, contrariamente a come certe amministrazioni si sforzino di rappresentarla. Ed è drammatico che questa delibera arrivi mentre le altre attività del Consiglio, forse prioritarie, sembrano essere bloccate da giorni, e mentre Verona è l’ottavo comune italiano per numero di contagi”.
In tanti hanno criticato la scelta del Consiglio comunale di Verona. “E’ un atto di pura idiozia” commenta all’Adnkronos il filosofo Massimo Cacciari. “Hanno del tempo da perdere – rincara la dose – con questi teatrini. Che Dio li perdoni e abbia misericordia del loro cervello, non sanno quello che fanno. E’ un atto di pura idiozia. C’è quello che fa gli pseudo casini con Conte e quelli più poveracci di lui che fanno questi teatrini. Ognuno si arrangia come può”.
Per il direttore di Libero, Vittorio Feltri, revocare la cittadinanza onoraria di Verona allo scrittore Roberto Saviano è una cosa “sbagliatissima. In questo gesto c’è anche della volgarità, molta volgarità”. “Danno la cittadinanza – attacca Feltri – e poi la tolgono. Allora quando gliel’hanno data erano cretini. Che senso ha? Gli è stata data e ora se la deve tenere per tutta la vita. Ma ci mancherebbe altro. E’ stato un gesto di simpatia, di apprezzamento. E ora all’improvviso perché uno parla male della Lega, gliela tolgono. Io voglio poter parlare male di tutti senza avere problemi con nessuno. Ci mancherebbe altro” dice all’Adnkronos. “Uno fa lo scrittore, il giornalista, il commentatore televisivo ed è legittimato a dire quello che vuole di tutti i partiti. Se poi quello che dice non ti piace, pazienza. Puoi sempre cambiare canale o voltare pagina. Non capisco queste forme di ribellione stupide. Non ho una spiccata simpatia per Saviano ma se lo incontro lo saluto. Non è che gli sputo in faccia. Ma che stiamo scherzando?”, conclude Feltri.
Critiche alla decisione del Consiglio comunale di Verona arrivano da Fabio Fazio. ”Mi dispiace per Roberto ma molto di più per la città di Verona alla cui storia e tradizione questa decisione non fa onore” commenta Fazio all’Adnkronos.
Per Vittorio Sgarbi è stato “un errore” revocare la cittadinanza onoraria di Verona a Roberto Saviano e conversando con l’Adnkronos annuncia: “Preso atto della decisione della città veneta, offro a Saviano la cittadinanza onoraria di Sutri, dove sono sindaco, oppure di Urbino dove sono prosindaco”. Sgarbi dice poi che si metterà subito in contatto con il primo cittadino di Verona: “Chiamerò il sindaco per dirgli che è un errore. Hanno fatto male a dare la cittadinanza onoraria a Saviano, perché non ce n’era ragione e hanno fatto ancora peggio a togliergliela”. “Il rischio”, avverte Sgarbi, “è far diventare Verona ‘fascista, ovvero il rischio è la fascistizzazione della città. Non togliete la cittadinanza a Saviano per non farlo diventare un martire fascista”, avverte il critico rivolgendosi alle autorità cittadine.
”Verona ha conferito la cittadinanza a Saviano per il suo impegno contro la mafia e camorra. Oggi Verona gliela ritira perché inviso alla Lega. Mafia e camorra ringraziano” scrive Milena Gabanelli su Twitter.
”Facciamo finta di non sapere chi sia Saviano e facciamo finta che non ci interessi minimamente la questione ‘cittadinanza onoraria’. Ma che motivazione è ‘troppo critico con Salvini?”’ twitta Luca Bizzarri.
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà parla di “brutto segnale”. “Le motivazioni aggravano ancora di più un gesto inutilmente provocatorio e dal sapore punitivo. La mia solidarietà a #Saviano” scrive D’Incà su Twitter.
A spiegare le motivazioni è il presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio (FdI). Il motivo della revoca della cittadinanza onoraria, “concessa nel dicembre del 2008 – dice all’Adnkronos – è che rispetto ad allora, quando Saviano era uno scrittore coraggioso a cui abbiamo dato sostegno per la sua testimonianza nella lotta contro la camorra, in tutti questi anni c’è stata un’escalation di comportamenti e provocazioni assunti da Saviano che più nulla hanno a che fare con la lotta alla mafia”.
Di più, secondo il presidente del Consiglio comunale di Verona, “sono provocazioni che fomentano odio ideologico e rappresentano mancanza di rispetto verso le istituzioni: e la prova è che è stato per questo querelato dall’ex ministro degli Interni Salvini, da leader politici democraticamente eletti, dal Sindacato Autonomo di Polizia, dall’Associazione nazionale commercialisti per le sue affermazioni offensive”.
Ciro Maschio tiene però a sottolineare che “il Comune di Verona è da sempre impegnato nella lotta alle mafie, da anni aderisce all’Associazione Avviso Pubblico e alla Reti contro la criminalità. Il Comune di Verona è sempre stato e sempre sarà al fianco di tutti coloro che ogni giorno fanno il proprio dovere, anche senza una ribalta mediatica, nelle lotta alla criminalità organizzata”.