“Sono legatissimo al mare. Credo che sia una di quelle entità che se non curate rischiano di portare all’estinzione di massa. Sono innamoratissimo della Puglia, dove negli ultimi anni c’è stata un’attenzione particolare nella lotta all’inquinamento marino, e volevo fare la mia parte”. Così Renzo Rubino spiega all’Adnkronos l’idea alla base di ‘Porto Rubino’, il racconto del viaggio dell’artista da Polignano a Mare a Taranto, passando per porti, incontri, serate e live suggestivi a bordo dell’imbarcazione Tramari, alla ricerca di pericoloso Mostro marino, divoratore del mare: la plastica.
Proiettato ieri nell’ambito delle preaperture della Festa del Cinema di Roma presso la Casa del Cinema a Villa Borghese, il film sarà trasmesso poi da Sky Arte (canali 120 e 400 di Sky) mercoledì 28 ottobre alle 21.15, disponibile on demand e in streaming su Now Tv. Compagni di viaggio di questo marinaio d’eccezione sono, tra gli altri, Diodato, Paola Turci, Gino Castaldo, Bugo, Giuliano Sangiorgi, Vasco Brondi, Noemi: storie di amici musicisti, pescatori, ex contrabbandieri e amici, che vivono e amano il mare, hanno a cuore la sua salute e aiuteranno Renzo ad affrontare il Mostro.
Rubino parte dalla sua imbarcazione da Polignano a Mare, passando da Monopoli, per poi dirigersi verso Brindisi. Il viaggio prosegue non troppo liscio per Frigole verso Otranto, per poi approdare a Taranto e finire in una festa piena di amici. “Un altro mostro che ho dovuto combattere è stata la paura e l’incoscienza -racconta Rubino rivelando un aneddoto avvenuto durante la registrazione del film- Durante la navigazione, sono andato per mare una sera senza dar retta alle condizioni meteorologiche e non ho portato rispetto al mare, e una sera sono naufragato. Una lezione”.
Non solo la volontà di parlare di un tema importante e dare il proprio contributo, ma anche un altro intento ha mosso Rubino nel voler fare questo documentario. “Una mattina mi sono svegliato con la volontà di farlo, e di dare la possibilità a tutti i miei amici e collaboratori, musicisti, artisti che ci hanno lavorato di non passare un’estate a braccia conserte”, spiega.
Rubino rivela poi all’Adnkronos il suo sogno nel cassetto. “Il prossimo progetto a cui tengo tantissimo è un’opera classica, che sto scrivendo da tre anni e che era programmata per quest’anno”. E, da cantante, un pensiero va al prossimo febbraio. “Sanremo? Palco ambitissimo, talmente ambito che è sempre più difficile partecipare. Io credo dipenda tutto dalla canzone giusta, spero di averla”.
(di Ilaria Floris)