“Battisti finanziatore della destra negli anni Settanta? Ne ho parlato con Mogol, con moltissimi suoi amici, perché ne conosco molti, fra cui Maurizio Vandelli: non esiste quella cosa lì. A loro, Battisti non ha mai detto nulla del genere, nemmeno mezza parola. Penso che se Battisti avesse finanziato la destra, avrebbe fatto anche qualche canzone di destra, avrebbe manifestato il suo pensiero: uno che finanzia un partito politico non lo fa così, in modo fine a se stesso. A lui interessava solo la musica, di queste cose non gliene fregava niente”. A dirlo all’Adnkronos, commentando la notizia di un’informativa dei Servizi risalente agli anni ’70 secondo cui Lucio Battisti avrebbe sovvenzionato la destra, è Red Ronnie, protagonista e testimone della musica italiana da 45 anni, come dj, conduttore radiofonico e televisivo, critico musicale.
“Ma poi finanziare la destra per cosa? -affonda Ronnie- La destra non aveva appeal nei giovani in quegli anni, se non in qualche esagitato ‘nazi’. Era molto più la sinistra ad averlo. I cantautori erano legati alla sinistra, a quei tempi, non alla destra, e le lotte erano appannaggio della sinistra. La destra operava in modo diverso, organizzava colpi di Stato con i servizi segreti, ma non faceva nulla a livello giovanile, tranne qualche manifestazione”. “Ogni tanto saltano fuori queste notizie a cui corrono dietro tutti i giornali, che non c’entrano nulla con la realtà”, aggiunge il conduttore. “Battisti -ribadisce- era molto riservato, non gliene fregava niente, né della destra né della sinistra, in generale della politica. A lui interessava solo la musica, del resto non gli interessava”.