di Veronica MarinoDov’è nel nuovo palinsesto autunnale delle reti generaliste Rai quello che il Covid ci ha insegnato? I fatti sono sempre in primo piano, la sacrosanta leggerezza dell’intrattenimento pure, ma qualcosa che ci sproni ad essere più ‘larghi’ e consapevoli sembra affidato al ‘come’ dei programmi, più che ai contenuti di partenza raccontati oggi in Via Asiago dove sono stati illustrati i programmi che prenderanno il via da settembre. Le novità non mancano e c’è stato un po’ di coraggio in più nel puntare sulle risorse interne, ma dopo una pandemia mondiale che ha rimesso in discussione davvero tutto, in Italia, come nel mondo, forse un Servizio Pubblico, messo così tanto in discussione dalla politica negli ultimi tempi, poteva osare di più, soprattutto se al timone c’è un amministratore delegato che esprime l’intento di “accendere il motore della ripartenza dell’Italia e tenerlo su di giri”, tenendo ben presente la “mission ineludibile di servizio pubblico”.
Più risorse interne si è detto. Quasi una nuova regola, che sin da subito offre una eccezione: per festeggiare il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Rai1, ha annunciato oggi il direttore di Rai1 Stefano Coletta, si affida ad un trio di donne che sono anche amiche fuori dallo schermo, Maria De Filippi, punta di diamante della concorrenza, Sabrina Ferilli e Fiorella Mannoia. Ma ci pensa il direttore della terza rete, Franco Di Mare, a riequilibrare le cose: “‘Mi manda Rai Tre’ doveva essere fatto da un interno”. Fuori Salvo Sottile, dentro Lidia Galeazzo e Federico Ruffo. Va detto, però, che anche ‘Uno Mattina’ sarà in versione ‘endogena’: a condurlo, infatti, saranno Monica Giandotti e Marco Frittella, mentre Roberto Poletti è uscito di scena.
Per l’ammiraglia altre scelte nette di Coletta non sono mancate: fuori dal day time Elisa Isoardi, per ora, a causa dell’emorragia di ascolti del suo programma, e dentro Antonella Clerici che, con ‘E’ sempre Mezzogiorno’, farà un po’ come si fa in famiglia dove il cibo è più l’occasione per fare due chiacchiere; ‘La Vita in diretta’ con il solo Alberto Matano per dare un taglio più giornalistico e poi ‘Oggi è un altro giorno’, condotto da Serena Bortone, dalla famosa frase di Rossella O’Hara, per raccontare il Paese oltre la crisi. Il sabato, invece, in seconda serata, c’è un programma nuovo di zecca e, quasi, tutto al maschile: è ‘Ciao Maschio’, condotto da Nunzia De Girolamo.
Su ‘Domenica In’ nulla di nuovo o quasi: Mara Venier resta salda al suo posto e quest’anno conterà anche su un nuovo gioco per coinvolgere il pubblico a casa ma non solo. Nel prime time un talent post Covid, condotto da Antonella Clerici, che mette i meno giovani al centro: ‘The voice senior’, protagonisti i cantanti over 60 che hanno una nuova occasione. E Lorella Cuccarini? Sembra che ad attenderla, dopo la delusione de ‘La Vita in diretta’, ci sarà lo Zecchino d’Oro e qualcos’altro, ma nulla è deciso. Quanto a Carlo Conti, Alberto Angela, Milly Carlucci, Eleonora Daniele, Amadeus, Flavio Insinna…squadra che vince non si cambia.
Le novità di Rai2 sono già note da qualche tempo. Sul fronte dell’informazione Annalisa Bruchi racconta l’economia in ‘Re-Start’ ogni mercoledì con un linguaggio alla portata di tutti. E Milo Infante con ‘Ore14 ‘si occuperà di cronaca, politica e attualità dal punto di vista dei giovani, mentre Paola Perego il sabato pomeriggio si soffermerà sul rapporto tra nonni e nipoti. Simona Ventura, invece, condurrà il dibattito offerto dalla visione di ‘Chiara Ferragni – Unposted’. Ma non sarà questo l’unico impegno con la rete guidata da Di Meo. Quanto a Rai3, che attende a braccia aperte il ritorno di Fazio dalla prossima stagione con ‘Che tempo che fa’, per condurre Agorà ha pensato a Luisella Costamagna.
L’autunno attende il Servizio Pubblico, che già si muove verso il futuro con diversi piani B dentro il cassetto a seconda dell’evolversi della situazione sanitaria. La data del Festival di Sanremo (affidato ancora una volta alla coppia Amadeus-Fiorello) è stata già spostata all’inizio di marzo e il resto si studia cammin facendo. Finora comunque va riconosciuto che la Rai ha risposto con velocità e tenacia all’emergenza coronavirus, prendendosi cura dei propri dipendenti, cambiando in corsa la programmazione e riuscendo con celerità a rimettersi in pista, al netto di un piano industriale che avrebbe scritto oggi una pagina molto diversa dei palinsesti, ancora una volta, invece, divisi per reti e non per generi.