(di Alisa Toaff)
“Sono d’accordo con qualsiasi tipo di controllo, è doveroso, ma sull’ordinanza dei tamponi per chi rientra da Paesi a rischio (firmata dal ministro della Salute Speranza che prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna, ndr), c’è qualcosa che non mi torna. Mi sembra più un modo per disincentivare il turismo fuori dall’Italia”. Così Alba Parietti contattata dall’Adnkronos a Ibizia dove si trova in vacanza nella sua abitazione. ”Trovo assurdo che in alcune regioni si obblighi la gente che rientra dalle vacanze all’estero a farsi la quarantena! -prosegue- Come fa a lavorare?. A me sembra che utilizzando queste modalità si voglia dire agli italiani: ‘Non uscite da qua’. Allora mi domando: ‘Perché sugli aerei non c’è nessun tipo di distanziamenti?’. Poi vorrei capire, come faranno a testare aerei con 150 persone?”.
“Non c’erano i test prima quando la gente era a casa con 39 e mezzo di febbre e ora improvvisamente li hanno per interi aerei? -si chiede la Parietti- Secondo me questa cosa dovrebbe essere fatta con un po’ più di logica, misurate la febbre, prendere un po’ di gente a campione ad esempio, ma non così. Ora se uno sta per partire per Ibiza o la Grecia ovviamente non parte più. Avevo molti amici che dovevano venire qui e hanno disdetto tutto -racconta la showgirl – Io appena ho letto la notizia ho deciso di anticipare il mio rientro in Italia di 15 giorni per evitare di finire in quarantena e non poter lavorare perché basta che sul mio volo ci sia una persona positiva che rischio di essere messa anche io 15 a giorni a casa nonostante sia ormai immune (la showgirl si è sottoposta al test sierologico ed aveva gli anticorpi, ndr)”.
”A Ibiza non ci sono le discoteche – sottolinea la Parietti – alle due di notte chiudono tutto, tutti per strada girano con la mascherina altrimenti si beccano una multa di 100 euro. Io vengo da anni qui perché ho una casa di proprietà e sto con gente e amici che conosco e di cui mi fido. E nonostante questo -conclude- sono stata insultata perché sono venuta a casa mia!”.