E’ morta Daria Nicolodi, attrice e sceneggiatrice, affascinata fin da bambina da oscuri misteri e occultismo, è nota soprattutto per il suo sodalizio artistico e sentimentale con Dario Argento, da cui ha avuto la seconda figlia, Asia. E’ stata l’interprete inquieta ed inquietante di film thriller di culto e di grande successo al botteghino diretti dal regista, che hanno consacrato il genere dell’horror all’italiana: “Profondo rosso” (1975), “Suspiria” (1977), “Inferno” (1980), “Tenebre” (1982), “Phenomena” (1984), “Opera” (1987). Tra le altre pellicole a cui ha partecipato si ricordano: “Schock” (1977), “Maccheroni” (1985), “Le foto di Gioia” (1987), “La setta” (1991), “La fine è nota” (1993), “Viola bacia tutti” (1998), “La parola amore esiste” (1998), “Scarlet Diva” (2000), “Rosa e Cornelia” (2000). Ha concluso la carriera con “La terza madre” (2007), ancora una volta diretta da Argento, con cui si era lasciata nel 1985 dopo una relazione durata un decennio.
Il post di Asia Argento per la mamma
Nata a Firenze il 19 giugno 1950, Daria Nicolodi inizia a recitare giovanissima in teatro nella sua città, iscrivendosi 17enne all’Accademia di Arte Drammatica di Roma, esordendo nel 1968 diretta dal suo maestro Luca Ronconi nel “Candelaio”, con cui poi torna a recitare in seguito nell'”Orlando Furioso”. Nel 1970 debutta sul grande schermo nel film “Uomini Contro” di Francesco Rosi e nel 1971 è nel cast di “Alleluja brava gente”, la commedia musicale scritta da Garinei e Giovannini.
Nel 1972 recita, con Gabriele Lavia, nello sceneggiato televisivo “I Nicotera” di Salvatore Nocita e sempre nello stesso anno Carmelo Bene la scrittura nel suo film “Salomè” presentato al Festival di Venezia. Nel 1973 è Anita al fianco di Ugo Tognazzi e Gigi Proietti nel film di Elio Petri “La proprietà non è più un furto” che la porta ad ottenere la Targa Mario Gromo come migliore attrice esordiente. Nel 1974 interpreta la parte di Elisa nello sceneggiato Rai “Ritratto di donna velata”.
Nel 1975 Dario Argento, su consiglio di Bernardino Zapponi, scrittura Daria per il suo “Profondo Rosso”, film che consacrerà entrambi, regista e attrice (lei veste i panni della giornalista Gianna Brezzi), a livello internazionale e al tempo stesso segna l’inizio di una lunga relazione sentimentale, da cui è nata, sempre nel 1975, Aria Maria Vittoria Rossa, più nota come Asia Argento. Argento consigliato da Daria interpellò i Goblin per la colonna sonora del film e senza dubbio la scelta fu azzeccata, tanto da diventare un disco di straordinario successo.
Il connubio Daria-Dario vede nel 1977 l’uscita del film “Suspiria”. E la magistrale sceneggiatura deve molto all’attrice grazie ai racconti di magia nera che la nonna le faceva quando era piccolina. Nello stesso anno è protagonista del film “Shock” di Mario Bava, interpretando magistralmente la parte di Dora Levi. Ancora nel 1977 Daria fa parte con Mariano Rigillo alla serie tv “Saturnino Farandola” per la regia di Raffaele Meloni (15 puntate andate in onda su Rai 2), a cui seguiranno altri sceneggiati nel giro di un paio di anni.
Nel 1980 Daria è nuovamente interprete di un altro film di grande successo di Argento, “Inferno”, anch’esso scritto grazie al contributo dell’attrice che interpreta la parte di Elise De Longueval Adler. Nel frattempo Daria continua ad intervallare il cinema con il teatro, recitando con la Compagnia dell’Eliseo di Roma, un sodalizio durato diversi anni. Il 1982 la vede recitare ancora in un altro film di Argento: è la volta di “Tenebre” in cui fa la parte di Anne. Ancora nel 1982 è sotto la cinepresa con Carla Fracci nel film tv “Verdi” di Renato Castellani nella parte di Margherita Brazzi.
Nel 1985 fa da ‘madrina’ al debutto della giovanissima figlia Asia partecipando alla seconda puntata (“Il Ritorno di Guerriero”) della serie tv “Sogni e Bisogni” diretta da Sergio Citti. Ancora nel 1985 per la regia di Argento esce “Phenomena” dove Daria interpreta Frau Bruckner. Dopo quel film Dario e Daria si lasciarono dopo un legame di 10 anni, con Asia che resta con la madre. Sempre nel 1985 Ettore Scola le affida la parte di Laura Di Falco nel film “Maccheroni” con Jack Lemmon e Marcello Mastroianni.
Nel 1987 Argento la chiama ancora una volta a partecipare ad un suo film, “Opera”, interpretando la parte di Mira. Lo stesso anno, diretta da Lamberto Bava, è Eveline in “Le foto di Gioia”, e Luigi Cozzi la vuole al fianco della figlia Asia nel telefilm “Giallo Natale”, tredicesimo episodio della serie tv “Giallo” condotta da Dario Argento, Enzo Tortora e Alba Parietti su Rai 2.
Continuando a recitare soprattutto in teatro, nel 1994 Daria subisce un gravissimo lutto: muore in un incidente la figlia Anna, la primogenita nata nel 1972 dal legame con lo scultore Mario Ceroli. L’attrice lascia Roma, tutti e tutto quello che le potesse ricordare la figlia scomparsa, si trasferisce prima a Parigi, poi a Paterno e per 4 anni a Foxi in Sardegna.
Nel 1998 Daria fa parte del cast, nel ruolo di Sibilla, nel film “Viola bacia tutti” di Giovanni Veronesi, dove la protagonista è la figlia Asia. Nello stesso anno ancora cinema con la sua partecipazione nel film “La parola amore esiste” di Mimmo Calopresti. Nel 2000 la figlia Asia dirige “Scarlet Diva” in cui Daria fa la madre di Anna, interpretata da Asia. Il film è stato dedicato da Asia alla sorella Anna, scomparsa 6 anni prima. Sempre in quell’anno Daria interpreta la parte di Eleonora la madre di Cornelia nel film “Rosa e Cornelia” di Giorgio Treves. Nel 2001 Daria e Franco Battiato sono gli illustri ospiti del video “L’assenzio” dei Bluvertigo diretto dalla figlia Asia.
Nel 2007 Dario Argento decide di far uscire “La terza madre” che segna la chiusura del ciclo delle tre madri iniziato con “Suspiria” e “Inferno”. Per questo film Daria si limita ad un breve cameo nella parte di Elisa Mandy, madre di Sarah Mandy, ruolo interpretato da Asia Argento. Qualche anno più tardi, sempre con la figlia, Daria collaborerà per alcune letture in radio.
L’infanzia fiorentina di Daria Nicolodi ha tratti romanzeschi. Il padre, un avvocato, che aveva partecipato alla Resistenza, figlio di Aurelio Nicolodi, il fondatore dell’Unione Italiana Ciechi, morì tragicamente cadendo da cavallo. La madre, Fulvia Casella, figlia del compositore Alfredo Casella, era studiosa di lingue antiche, specialista della filosofia di Parmenide e Socrate. Daria è cresciuta con la sorella Fiamma, con cattedra universitaria presso l’università di Firenze in qualità di musicologa. Daria rimase profondamente influenzata dalla nonna materna, Yvonne Muller Loeb Casella, una nota pianista francese molto vicina a Jean Cocteau. La singolare donna si considerava una “strega bianca” e fu lei che avvicinò la nipotina all’occultismo. Mentre invece il nonno, che Daria non conobbe (morì nel 1947), Alfredo Casella, è stato uno dei più importanti musicisti del XX secolo.