Mogol: “Battisti sovvenzionava la destra? Impossibile” 

Lucio Battisti non ha mai parlato di politica della quale non era interessato. La voce secondo cui, insieme al suo paroliere Mogol, fosse “un fascista” nasceva dal fatto che “non scrivevamo, come allora si usava, testi politici di sinistra”. Lo spiega all’AdnKronos lo stesso Mogol commentando il fatto che, secondo quanto riportato in una video intervista che domani sarà pubblicata su Rockol.it e che l’Adnkronos è in grado di anticipare, una nota dei servizi segreti attribuiva al cantante un ruolo di finanziatore dell’estrema destra.  

Battisti sovvenzionava la destra, informativa Intelligence anni ’70 

“Non ho mai sentito Lucio Battisti – afferma infatti Mogol – parlare di politica in tutti gli anni in cui ho lavorato insieme a lui. Non gliene importava assolutamente niente. Oltretutto, Lucio era molto parsimonioso, ma non un avaro”, precisa Mogol che aggiunge: “Direi che è impossibile che abbia sovvenzionato la destra, anche perché mi avrebbe accennato qualcosa. Io non l’ho mai sentito parlare di politica, che era estranea al suo modo di pensare”.  

Secondo Mogol, inoltre, “il fatto che ci avessero attribuito di essere fascisti era perché non scrivevamo, come allora si usava, testi politici di sinistra. Noi non eravamo né di sinistra né di destra nel senso che eravamo al di fuori della politica. Una volta l’obbligo era quello di parlare di politica e noi invece parlavamo della vita. E questo lo so benissimo perché i testi li ho sempre scritti io e non mi sono mai riferito ai fatti politici di nessun partito, perché non me ne importava nulla. La verità è che c’era una sorta di fanatismo politico. Io non appartenevo né alla destra né alla sinistra. Non ho mai sentito parlare Lucio di politica e questo è un fatto certo. E mi ha sempre detto che non gli interessava”, conclude Mogol.