di Antonella Nesi
“Ho sbagliato perché ho utilizzato con leggerezza un termine, ‘negro’, che ha assunto una connotazione dispregiativa. Ma nelle mie parole non c’è l’intenzione di offendere. La verità è che io ho passato tanto tempo con musicisti afroamericani con i quali ho sempre scherzato utilizzando quel termine come fossi uno di loro”. Fausto Leali parla così con l’Adnkronos all’indomani della sua squalifica dal ‘GfVip’ per una frase razzista pronunciata nei confronti di Enock Barwuah, il fratello di Mario Balotelli. “Ma con Enock avevamo intrapreso un bellissimo rapporto. Giocavamo e scherzavamo spesso insieme. Comunque, io ho infranto involontariamente il regolamento ed accetto il verdetto. Pure di buon grado – sorride – perché sono contento di tornare da mia moglie e dal resto della mia famiglia. Ma non si dica che Fausto Leali è razzista perché è un’eresia”, sottolinea il cantante. “Voglio ricordare che io canto ‘Angeli Negri’ da 60 anni e che quella canzone è una canzone antirazzista. È una preghiera in cui si chiede come mai non c’è un angelo nero sugli altari. Ora non saprei cosa fare, forse dovrei toglierla dal repertorio?”, si chiede. “Mi sono guadagnato l’appellativo di ‘negro bianco’ per il mio modo di cantare ed ho intitolato così il mio terzo album”, aggiunge.
“Il problema è che dopo due giorni che hai il microfono 24 ore su 24 te ne scordi e finisci per parlare senza grande attenzione, come se stessi rilassato in casa. Ma se dici una cavolata in casa con amici fai in tempo a dire: ho sbagliato. Lì no”, ammette Leali. Alla domanda se rifarebbe il reality, risponde: “È faticoso. Più di quello che pensavo. Lì è pieno di giovani che fanno ginnastica dalla mattina alla sera ma io dopo 10 minuti di stretching non so più che fare. Insomma, purtroppo non ero a mio agio. E ringrazio i ragazzi perché mi hanno salutato con commozione e mi hanno dimostrato affetto e solidarietà”, prosegue.
La battuta infelice con il fratello di Balotelli è arrivata dopo quello che è stato visto come un pubblico elogio dell’operato di Mussolini ma Leali chiarisce: “C’è stato un fraintendimento, mi sono spiegato male anche perché ho fatto un’interpretazione errata di un documentario che avevo visto. E capisco anche le reazioni perché è un periodo storico che è meglio dimenticare”, sottolinea. E se gli si chiede per chi simpatizzi, taglia corto: “Il voto è segreto. La politica non è il mio campo. Non mi sono mai schierato e non inizierò ora”, conclude.