di Ilaria Floris
“Dardust è la mia anima strumentale che si muove nel mondo, che non deve essere confusa con la mia storia da producer, autore e compositore nel pop. C’era un’anima pop e un’anima più strumentale, e anche per chi mi segue, volevo che fossero separate”. Dardust spiega così all’Adnkronos il motivo del ‘cambio di nome’, DRD, che accompagna l’uscita proprio oggi su piattaforme digitali del nuovo singolo ‘DeFuera’, con cui canta insieme a Ghali, Madame, Marracash e che sarà disponibile su etichetta Island Records da venerdì 17 luglio anche in tutte le radio.
Un brano che l’artista descrive così: “Mi piace pensare che non sia il solito reggaeton estivo, è urban, c’è qualcosa che viene dal medioriente, la cassa in quattro dell’elettronica, mi piace che non si inserisca in una categoria precisa e amo rischiarmela sempre”, dice Dardust. Che spiega anche il senso del messaggio insito nel pezzo: “Dice che tutti noi vogliamo brillare nella notte, tutti vogliamo avere il nostro exploit nella vita, ma ricordiamoci un fattore fondamentale: veniamo dalla calle, veniamo dalla periferia, da qualcosa di umile. L’umiltà, di base è l’unico motore che ti fa mantenere aperto alle novità, a crescere e a migliorare. Quando ci si erge in un piedistallo di superbia ci si chiude e ci si prosciuga”.
Ghali “si presenta sul lato vocale con delle sfumature inedite e sorprendenti per il suo stile, e Marracash ha risposto dando un altro grande valore sul lato del testo e della metrica. Madame è la next big thing del nuova wave urban pop. Così giovane, con la sua vocalità unica in Italia, ha reso il chorus del brano iconico”, spiega Dardust. Che assicura di non vedere l’ora di tornare a suonare, dopo la pausa dovuta al lockdown: “Sto per fare un tour estivo di 12 date in piano solo, per tornare a fare i live programmati per novembre -dice- Non vedo l’ora di tornare a suonare, e di tornare a fare quello per cui faccio questo mestiere, cioè lo scambio di energia e il contatto con chi è il destinatario di quello che facciamo. La creatività è un dono. Speriamo di tornare a comunicare, è importante che si torni a condividere”.