di Antonella Nesi
“E saremo noi il miracolo, che nessuno si aspettava”. Inizia così ‘Ricominciare ancora’, il nuovo singolo di Arisa, scritto da Federica Abate e in uscita il 24 luglio, in cui Rosalba conferma le sue straordinarie doti interpretative. Un titolo e un testo (“Ricorderai questo momento, non siamo stati mai così vivi”) che sembrano scritti apposta per il post-lockdown ma che per Arisa hanno un significato ben più ampio: “In realtà – confessa – questo pezzo l’ho sentito per la prima volta due anni fa. L’ho tenuto un po’ fermo, perché io le cose devo sentirle e così l’abbiamo adattato a me e al tempo”.
Questo singolo “è il manifesto di una rinascita”. Che per Arisa è anche professionale: “Durante il lockdown ho maturato la decisione di mettermi in proprio e autoprodurmi. Pipshow, che pubblica questo singolo, è la mia etichetta. A volte capita di fare la comparsa nella propria vita e di dovere aspettare i tempi degli altri. Ed è per questo che in questo brano canto proprio che il miracolo possiamo essere noi: dobbiamo rimboccarci le maniche e fare qualcosa di diverso rispetto a come vivevamo prima. Se il prima non ci piaceva o era sbagliato dobbiamo fare qualcosa, senza rimandare a domani”. Cosa soffrivi di più dei contratti discografici con altri? “Non potere scegliere tempi, le linee artistiche ma nemmeno le questioni estetiche. Allora preferisco prendermi più responsabilità ma poter essere me stessa. Io per esempio amo comunicare in prima persona con le persone che mi seguono sui social e anche questo era visto come un problema. Ma il ‘controllo’ anche su questo creava una dicotomia tra l’Arisa artista e io come mi sentivo davvero. E questo mi faceva stare male. Allora meglio qualche gaffe o qualche scivolone social che sentirsi artificiale”, sottolinea all’Adnkronos.
Anche il ritorno live (proprio stasera alla Versiliana), Arisa lo vive in chiave di autenticitià: “Lo vivo con molta emozione, davanti alle persone non canto da tanto tempo. Ma è un ritorno a casa. Sono contenta e sono felice quando salgo sul palco a cantare: mi sento realizzata. Anche perché riesco sempre a istaurare un rapporto speciale con il pubblico, a specchiarmi nei loro occhi e sono felice se loro sono felici”. E infatti per il secondo concerto in programma il 29 luglio a Roma alla Casa Del Jazz, nel contesto de I Concerti nel parco estate 2020, ha in mente di “mettere i desideri del pubblico al centro”: “Sarà un concerto unplugged con cover di brani anche di altri artisti e ad un certo punto voglio far scegliere qualche canzone direttamente agli spettatori. Io non credo che chi viene a vedermi debba solo ‘onorare’ le mie capacità, credo che debba sentire che quella è la ‘sua’ serata!”, dice Arisa, che poi, con la consueta schiettezza (forse accentuata dal non avere ‘controllori’) annuncia che “sicuramente” proverà a mandare un brano ad Amadeus per Sanremo 2021. “Io in realtà ci provo sempre, con la migliore canzone che penso di avere in quel momento, perché il mio sogno è arrivare all’Eurovision, che ho ‘lisciato’ per due volte. E poi andare a Sanremo con la mia etichetta sarebbe il massimo”, conclude.