Rowling restituisce premio umanitario dopo nuova polemica sui trans 

J.K. Rowling è di nuovo nell’occhio del ciclone. Di fronte al fiume inarrestabile di critiche nei confronti delle opinioni espresse dall’autrice di ‘Harry Potter’ sulla sessualità dei trans, la scrittrice ha deciso di restituire il prestigioso Premio ‘Ripple of Hope’ assegnatole l’anno scorso dall’associazione Robert F. Kennedy per i diritti umani.  

La decisione della Rowling, annunciata dalla stessa scrittrice sul proprio sito, è arrivata dopo che la presidente dell’associazione, Kerry Kennedy – la figlia 60enne di Robert F. Kennedy – ha affermato che le controverse affermazioni della Rowling secondo cui il sesso è assegnato alla nascita avevano “sminuito l’identità delle persone trans e non binarie”. Rowling sul suo sito web ha sottolineato che le parole della Kennedy “implicavano erroneamente che fossi transfobica”. E per questo ha deciso di restituire il premio e la somma in denaro ad esso legata.  

“Sento di non avere altra scelta che restituire il premio Ripple of Hope che mi è stato conferito lo scorso anno”, ha scritto. “Sono profondamente rattristata dal fatto che Kerry Kennedy si sia sentita obbligata ad adottare questa posizione, ma nessun premio o onorificenza, indipendentemente dalla mia ammirazione per la persona a cui il premio è intitolato, significa così tanto per me da perdere il diritto di seguire i dettami della mia coscienza”, ha aggiunto la scrittrice.  

La controversia sui commenti della Rowling sulle persone trans è iniziata nel dicembre 2019, quando l’autrice di ‘Harry Potter’ ha offerto il suo sostegno a un ricercatore che era stato licenziato per aver twittato che “gli uomini non possono trasformarsi in donne”. Ma le polemiche si sono riaccese nel giugno scorso quando Rowling ha ritwittato un articolo che utilizzava la frase “persone che hanno le mestruazioni” per definire le donne. Rowling, rispondendo ai commenti polemici, ha poi aggiunto che “cancellare il concetto di sesso rimuove la capacità di molti di discutere in modo significativo le proprie vite”. 

Molti hanno contestato la sua posizione sul “sesso reale”, dicendo che le donne trans meritano di essere riconosciute come donne e che il sesso binario non viene assegnato alla nascita. Le polemiche sono valse alla Rowling anche l’appellativo di Terf, acronimo inglese che significa Trans-Exclusionary Radical Feminist, ossia una femminista radicale che esclude le persone transessuali.