Sembra non avere fine la polemica sulle affermazioni di J. K. Rowling giudicate “transfobiche”. L’autrice della saga di Harry Potter è tornata sull’argomento dopo che due dei più grandi siti di fan del maghetto hanno preso le distanze dai suoi commenti defininendoli “dannosi e fuorvianti”. I due siti (The Leaky Cauldron e MuggleNet), che insieme totalizzano circa un milione di utenti, hanno anche annunciato di non voler più pubblicare link al sito web della Rowling e nemmeno sue foto, sottolineando che avrebbero scritto di lei solo per il suo ruolo di creatrice del mondo di Harry Potter.
Rowling non aveva commentato la presa di posizione fino ad oggi, quando ha rotto il silenzio dopo che il fondatore di MuggleNet, Emerson Spartz, le ha espresso sostegno pubblicamente. “Dopo ore di bruciore allo stomaco e ritmo frenetico, ho deciso che, come fondatore di MuggleNet, devo dire qualcosa”, ha scritto Spartz. “Non posso credere di doverlo dire ma JK Rowling non è transfobica”.
Rowling ha ritwittato Spartz e ha scritto: “Grazie, Emerson, per essere quello che ho sempre pensato che fossi”, aggiungendo l’emoji di un fulmine, simbolo della cicatrice di Harry Potter. Poco dopo, la scrittrice è tornata a polemizzare rispondendo a delle offese che le arrivavano su Twitter. A un utente che la accomunava a quelle donne che “si risentono con le proprie ovaie perché regalano emozioni e sentimenti”, ha risposto ironica: “Certo. Senza le mie ovaie non avrei sentimenti o emozioni. Mio marito è fondamentalmente un robot di carne incapace di provare dolore o piacere, mentre io, con le mie ovaie, sono un vortice frenetico di emozioni vertiginose”. Ma quando un altro utente le ha scritto che stava di nuovo discriminando le donne trans perché loro non hanno le ovaie, è sbottata: “Allora chi ha scritto il primo tweet può parlare delle mie ovaie ma a me non è permesso di parlare delle mie ovaie perché tu non hai le ovaie? Mi pare giusto”, ha concluso.