L’ex caporedattrice di Vanity Fair stronca Meghan Markle: il motivo di una critica tanto feroce nei confronti della moglie di Harry.
Da quando ha fatto il suo primo ingresso nel mondo dei royals britannici, Meghan Markle è stata oggetto di numerose critiche da parte degli appassionati, come da parte dei giornalisti più importanti che si occupano dell’argomento: stavolta, a metterla nel mirino è Tina Brown, ex caporedattrice di Vanity Fair e biografa di Lady Diana. Durante un episodio del podcast “The Ankler” di Janice Win pubblicato qualche giorno fa, Brown non ha risparmiato giudizi taglienti sulla Markle, utilizzando quattro semplici parole per stroncarla del tutto. Ma cosa si sarà mai lasciata scappare in un attacco diretto e senza filtri alla moglie del principe Harry? Non ci resta che andare a scoprire tutti i dettagli su questa nuova polemica che riguarda la coppia reale più controversa che ci sia.
L’ex caporedattrice di Vanity Fair stronca Meghan Markle
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Tina Brown, ex caporedattrice di Vanity Fair, è stata ospitata al podcast The Ankler di Janice Win, dal quale ha stroncato Meghan Markle con quattro feroci parole.
La donna ha infatti descritto il comportamento della moglie di Harry come un esempio perfetto di cosa non si dovrebbe mai fare. Ha usato l’espressione “Getting it all wrong“, ovvero “Sta sbagliando tutto“.
Quello di Meghan, ha aggiunto Tina Brown, è un vero e proprio talento nel prendere decisioni sbagliate.
“Il problema di Meghan è che ha la peggiore capacità di giudizio rispetto a chiunque al mondo. È impeccabile nel fare le scelte sbagliate. Tutte le sue idee sono, purtroppo, un disastro“, ha dichiarato in un giudizio impietoso.
Lei, biografa di Lady Diana e giornalista spesso legata alle vicende dei royals, non è nemmeno nuova a queste uscite. Tanto che ha rincarato la dose mettendo nel mirino anche il figlio minore di Carlo e Lady D: “In questa situazione, Harry è come un agnello portato al macello. La segue ciecamente, quasi come un bambino”.
Photo Credits: Kikapress
