(Adnkronos) – “Ci occupiamo di problematiche legate alla medicina subacquea, sfruttiamo la pressione delle camere iperbariche per curare disordini, non solo legati alle embolie, velocizzare la guarigione delle ferite, limitare le degenerazioni ossee e i processi infettivi maggiori. Il nostro obiettivo, però, è stimolare le nuove generazioni ad avvicinarsi a questa specialità di nicchia”. Così Gerardo Bosco, presidente della Società italiana medicina subacquea e iperbarica (Simsi). Attraverso “le università e la Scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione e tre master – ancora l’esperto – ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Per raggiungere il nostro intento collaboriamo anche con la Marina militare, così come con tutte le specializzazioni, dalla chirurgia vascolare all’ortopedia, passando per l’otorinolaringoiatria”.