(Adnkronos) – “L’Italia come l’Europa e il resto del mondo è investito da questo tsunami che è rappresentato dalla rivoluzione delle terapie avanzate. Noi, però, siamo stati pionieri di queste terapie, perché abbiamo sviluppato in origine per le malattie rare e ultra-rare alcuni dei prodotti che poi sono andati in approvazione in Europa. Tuttavia, questo vantaggio che avevamo acquisito purtroppo ora si è perso, almeno in parte. Tra i motivi, sicuramente c’è il fatto che in Italia è più difficile creare le condizioni per fare sistema, perché tutti i pezzi del mosaico necessari all’interno di questo cambiamento di paradigma rappresentato dalle terapie avanzato siano messi insieme”. Lo ha detto Giulio Pompilio, direttore scientifico Irccs Centro cardiologico Monzino di Milano, già membro del comitato delle terapie avanzate dell’Ema e presidente del comitato scientifico Ota, intervenendo all’evento “At² Advanced talks on Advanced therapies – retreAT: tracciare la strada delle terapie avanzate in Italia”, in programma oggi a Roma.  

E proprio dall’incontro è emerso che il 2023 sarà l’anno del ‘retreAT’, il primo e più ambizioso progetto in Italia ideato da Osservatorio terapie avanzate, che riunisce esperti e istituzioni spingendoli non solo a individuare e analizzare criticità partendo da punti di vista ed esperienze differenti ma, soprattutto, a formulare proposte concrete e immediatamente applicabili.  

“Scopo del retreAT – sottolinea Pompilio – sarà quello di analizzare le criticità riguardanti le terapie avanzate su specifiche aree, grazie al confronto tra ricercatori, clinici, aziende, associazioni di pazienti e istituzioni, e formulare una serie di proposte e di strategie da adottare in un futuro prossimo”. Al retreAT “verranno costituiti cinque tavoli di discussione tematici inerenti la partnership pubblico-privato, la ricerca clinica, la produzione, la sostenibilità economica e l’accesso, l’organizzazione e la presa in carico dei pazienti. Il lavoro dei cinque tavoli sarà presentato con un evento residenziale di due giornate programmato nel 2023. Partendo da questo ampio lavoro – conclude – si procederà all’elaborazione di un documento, in cui saranno raccolti gli outcome e le proposte operative per una crescita delle terapie avanzate in Italia. Proposte che verranno poi presentate e discusse con i rappresentati istituzionali competenti”.