(Adnkronos) – Una doppia sospensione dall’attività assistenziale all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma dove dirige la Clinica Pediatrica all’ospedale ‘Pietro Barilla’. E’ quanto è accaduto alla professoressa Susanna Esposito, pediatra e infettivologa che, dopo aver fatto ricorso contro i due provvedimenti di allontanamento, ha anche presentato una querela per mobbing. A raccontare all’Adnkronos la vicenda è il suo avvocato penalista Carlo Tremolada: “Ad aprile scorso la Regione Emilia Romagna ha chiesto alla Direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliera universitaria di Parma il numero dei letti disponibili per i bimbi ucraini che scappano dalla guerra e hanno bisogno di assistenza pediatrica. La Direzione ha comunicato un certo numero che la mia assistita riteneva non essere vero, quindi ha scritto all’assessorato che i posti letto erano più di quelli comunicati”.    

A quel punto, ricostruisce l’avvocato, Esposito viene colpita dalla prima sospensione. “La Direzione generale ha preso un provvedimento, ai sensi di una norma che non prevede un’interlocuzione, per l’allontanamento e la sospensione per 90 giorni dall’ospedale e dall’attività assistenziale”, sottolinea. Ma a fine luglio, un paio di giorni prima della scadenza della misura, ecco scattare una nuova sospensione “per altri 90 giorni senza comunicare le ragioni. Anche contro questo secondo provvedimento gli avvocati del lavoro hanno fatto ricorso – ripercorre il legale – Il nostro sospetto è che questa seconda sospensione sia basata su una lettera con la quale Esposito segnalò, nel novembre 2021, al presidente della Regione e ai responsabili sanitari regionali una serie di gravi disfunzioni, problemi gestionali ed organizzativi dell’ospedale”.    

Ora gli occhi sono puntati sull’8 settembre quando è prevista l’udienza davanti al giudice del lavoro di Parma per discutere, in via di urgenza, la sospensione del provvedimento. “Abbiamo depositato una denuncia-querela per mobbing alla procura di Parma”, fa sapere inoltre l’avvocato Tremolada.  

     

L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, da parte sua, non entra nel merito di quanto accaduto: “Sin dall’avvio delle vicende in oggetto, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma non ha opportunamente ritenuto di esternare a mezzo stampa informazioni inerenti i provvedimenti adottati – fa sapere – Ciò a tutela di dati e questioni personali correlati ai soggetti coinvolti e nel rispetto delle competenze dell’autorità giudiziaria”.    

Intanto ad esprimere sostegno a Susanna Esposito è stata la Federazione italiana sindacati intercategoriali (Fisi) attraverso il segretario nazionale Sanità Dario Di Marcoberardino: “Il Fisi è certo che la legge farà il suo corso regolare e che la verità prevarrà”, ha sottolineato in una nota. Il Fisi di Parma ha organizzato un sit-in “per esprimere solidarietà e vicinanza” alla professoressa.