(Adnkronos) –
La prevenzione come motore di innovazione: il Pio Albergo Trivulzio ha messo a frutto l’esperienza maturata durante la pandemia da Sars-Cov2 per ripensare al ruolo degli hub vaccinali interni a una Rsa. L’obiettivo intrapreso di recente è infatti la creazione di un centro di profilassi e medicina preventiva, in linea con la pianificazione del Sistema sanitario regionale, che valorizzi la medicina di prossimità.  

La campagna di vaccinazione anti Covid, avviata il 27 dicembre 2020, in pochi giorni ha raggiunto il 99% degli ospiti e degli operatori. E nel maggio 2021 il centro vaccinale è stato aperto alla popolazione, trasformandolo in un vero e proprio hub, capace di erogare al 31 marzo scorso circa 245mila somministrazioni vaccinali. Tramite un apposito portale, inoltre, è stato attivato un piano di sorveglianza a 24-48 ore dalla somministrazione con la creazione di una equipe multidisciplinare dedicata, per dare risposte rapide sia in ambito clinico sia sul piano amministrativo.  

Già prima della pandemia l’offerta vaccinale per i degenti al Pio Albergo Trivulzio comprendeva l’anti-influenzale e l’anti-pneumococcico. Dal 2 maggio scorso, la proposta si è arricchita con il nuovo vaccino anti-herpes zoster, che è stato somministrato nel primo mese a una settantina di ospiti. “L’esperienza fatta con il Covid ci ha insegnato il valore della prevenzione estesa anche alla popolazione lombarda – afferma Barbara Caimi, direttore Uoc Integrazione percorso Ospedale-Territorio e Ambulatori -. La pandemia ci ha insegnato che dobbiamo occuparci anche delle altre patologie, tra le quali l’herpes zoster riveste un ruolo importante. Si tratta di una patologia virale acuta, determinata dalla riattivazione del virus della varicella, e può comportare complicanze cliniche invalidanti per i nostri pazienti. Addirittura, può portare a polmonite, nefrite, meningite, nevralgia post erpetica e persino l’exitus. Ora puntiamo a raggiungere tutti gli ospiti della struttura, che possono essere interessati da questa forma di prevenzione”.  

Il ruolo dei vaccini, previsti nel piano regionale di prevenzione sanitaria, sta diventando centrale nella gestione del paziente in Rsa. Da qui il valore di una comunicazione chiara ed efficace “non solo destinata agli ospiti, ma anche ai loro familiari e agli operatori sanitari – prosegue Caimi -. Un’attenta informazione è il fulcro della riuscita di ogni campagna vaccinale, curare il rapporto con i familiari e i caregiver è fondamentale. Per questo con la pandemia abbiamo realizzato un bollettino trasparente, per dare tutte le notizie utili su quanto la struttura stia facendo internamente per tutelare i pazienti”. Un ausilio che si è affiancato al dialogo quotidiano medico-familiari, e al comitato di parenti che ogni quindici giorni si riunisce per avere informazioni necessarie alla cura del proprio caro.  

“In una fase complessa come l’inizio della pandemia abbiamo organizzato un webinar per spiegare il perché delle vaccinazioni – continua Caimi – e ora stiamo facendo lo stesso per la vaccinazione anti herpes zoster. La difficoltà non è tanto far capire il valore del vaccino, ma trasmettere che è importante poi sottoporsi a questa forma di prevenzione. La scelta di dedicare dei luoghi e delle risorse nella creazione di un hub vaccinale per tutta la popolazione è stata vincente – continua -. Anche per far capire meglio la mission del Pio Albergo Trivulzio, che sta insegnando cosa sia l’accudimento a 360 gradi di pazienti fragili e con più fattori di rischio. Credo che quanto fatto si possa considerare una best practice che anche altre strutture possono mettere in atto. Infatti, stiamo facendo corsi di formazione con altre Rsa per mostrare quali siano state le nostre azioni fondamentali, che ci hanno permesso di vaccinare il 99% degli ospiti in pochi giorni e raggiungere risultati importanti”.  

L’obiettivo di diventare un punto di riferimento sanitario per la popolazione, specialmente quella fragile per età e patologie, è stato sottoposto all’Agenzia di Tutela della Salute della città metropolitana di Milano, per fare di uno dei due centri vaccinali sede di profilassi vaccinale, come previsto dal Piano regionale di prevenzione sanitaria. “Vorremmo creare dei servizi di prevenzione dedicati – sottolinea Caimi -. Luoghi in cui proporre alla popolazione e ai pazienti, insieme al supporto dei medici di medicina generale, progetti educativi sulla corretta alimentazione, sulla dipendenza da fumo e molto altro. Spazi in cui la prevenzione sia completa, non solo dal punto di vista vaccinale”, conclude.