(Adnkronos) – Torna a Bologna dal 12 al 14 maggio il Festival della Scienza Medica. Il tema di quest’anno, che segna l’ottava edizione, è dedicato a ‘Educare alla cura: insegnare e apprendere’. All’appuntamento con la cultura medico-scientifica partecipano ogni anno scienziati, esperti internazionali e premi Nobel. L’obiettivo della tre giorni che si svolge all’interno dell’Aula Magna di Santa Lucia è di rendere accessibili, al grande pubblico, i temi e le sfide della medicina. Ideato da Fabio Roversi Monaco, il Festival – che quest’anno vede anche la collaborazione con il Karolinska Institutet, la prestigiosa Università svedese – è promosso da Fondazione per la Promozione e lo studio della scienza medica, in collaborazione con Fondazione Carisbo e l’Università di Bologna e con il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo.  

I progressi compiuti dalla medicina in questi decenni hanno aperto nuove possibilità e ci hanno fatto conoscere orizzonti inimmaginabili ma, nel contempo, l’hanno resa più lontana dalle persone, aumentando il divario tra mondo scientifico e pazienti. “Il tema scelto quest’anno, in continuità con l’edizione 2021, vuole ricordare che la salute e il benessere devono essere accessibili e inclusivi, e portare sotto i riflettori il tema della qualità della comunicazione medico-scientifica ai cittadini quando la salute collettiva corre un rischio immediato – spiega Fabio Roversi Monaco -. Nel contesto della pandemia, la circolazione di informazioni controllate è stata disturbata da dinamiche di misinformazione e disinformazione, non solo da parte di persone prive di elementi conoscitivi e conoscenze specifiche, ma anche da parte di scienziati ed esperti che hanno dominato i salotti televisivi e non, contraddicendosi fra loro quasi sempre in maniera scomposta. Questo ha alimentato una sorta di disinformazione e un clima di sfiducia nella scienza. Il paziente deve poter comprendere per scegliere consapevolmente”.  

Un festival della medicina serve parlare di questioni, anche tecniche, ma importanti e di cui c’è scarsa consapevolezza sociale, o per soddisfare la curiosità di tanti cittadini comuni. La medicina e la salute sono argomenti di cui si parla nella quotidianità. “Sono anche temi complessi, ma sui quali spesso circolano tesi semplici o semplicistiche che possono ingannare e indurre a comportamenti individuali sbagliati e rischiosi”, dichiara Gilberto Corbellini, Direttore Scientifico Festival della Scienza Medica richiamando l’importanza dei dati. “Anche sul piano gestionale – aggiunge – spesso manca una comprensione del fatto che le analisi economiche, organizzative o sociopolitiche dell’assistenza e delle cure, per risultare funzionali e flessibili a fronte di imprevisti, implicano ragionamenti basati su dati e modelli appropriati. Non è sempre chiaro cosa sia la medicina e come funziona, così come quali sono le sfide organizzative della sanità”. 

In linea con quanto indicato nel tema del Festival ‘Educare alla cura: insegnare e apprendere’, l’edizione 2022 è attenta anche alla formazione dei professionisti. Considerando che il paziente non è soggetto destinatario dei trattamenti, ma protagonista del percorso terapeutico, oggi i medici devono confrontarsi con un nuovo paradigma della medicina e della cura, sempre più attenta della relazione medico-paziente.  

Il tema dell’insegnamento della medicina rappresenta uno dei focus di questa edizione del Festival, con una serie di appuntamenti e riflessioni sul sistema sanitario nazionale, la responsabilità penale dei medici, con l’intervento del procuratore Giuseppe Amato, le innovazioni tecnologiche incipienti (dalla robotica in chirurgia, all’intelligenza artificiale nella diagnostica agli interventi di riscrittura del genoma, alla medicina di precisione, etc.), il declino cognitivo negli anziani, gli interventi educativi utili a orientare i pazienti sulle decisioni relative alla salute sino ai problemi di salute mentale che la pandemia di Covid-19 ha portato alla luce. E ancora la sindrome metabolica, le attuali strategie medico-scientifiche contro il diabete e le nuove frontiere della cardiochirurgia pediatrica, così come temi meno specifici e più adatti al grande pubblico, come il significato dei sogni in medicina e il ruolo del cambiamento climatico nella salute infantile. 

“La sfida del Festival è distinguersi dalle tante manifestazioni congressuali di Medicina proprio per l’aspetto comunicativo che combina una divulgazione al grande pubblico con un’informazione puntuale, utile anche agli esperti – osserva Luigi Bolondi, membro del Comitato Scientifico del Festival della Scienza Medica. Tra gli eventi che meglio interpretano e sviluppano il tema generale del Festival, c’è sicuramente il panel ‘Insegnare a decidere: come usare le prove dei benefici e dei rischi dei trattamenti’. L’incontro, poi, su ‘Le linee guida in mezzo al guado. Le tensioni della medicina tra prove, scelte informate del paziente e responsabilità medica’, serve a “spiegare come una corretta educazione e informazione – aggiunge Boldoni – possa evitare tanti contenziosi medico-legali che oggi assillano i clinici e li inducono a praticare una medicina difensiva”. 

Molto atteso è anche l’intervento del premio Nobel per la chimica 2012 Brian Kobilka, sugli ‘Approfondimenti strutturali sull’attivazione dei recettori accoppiati alle proteine G’. L’obiettivo della sua ricerca, negli ultimi 32 anni è stata la caratterizzazione della struttura e il meccanismo di attivazione di questi ricettori. Come spiega Kobilka: “I recettori accoppiati alla proteina G (GPCRs) portano la maggior parte delle risposte cellulari agli ormoni e ai neurotrasmettitori e dunque sono il più grande gruppo target farmaceutico per un ampio spettro di patologie. Nel corso del mio intervento al Festival della Scienza Medico – precisa – illustro i risultati di questi studi e le sfide legate alla scoperta di farmaci per i GPCRs”. 

Tra le altre iniziative collaterali al Festival si segnalano: la rassegna cinematografica dedicata a cinema e narrazione della malattia, in programma venerdì 13 maggio alle ore 19.30, a cura di Gian Luca Farinelli, direttore della Fondazione Cineteca di Bologna, con la collaborazione del prof. Claudio Rapezzi, specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare e docente di cardiologia all’Università di Ferrara, e il concerto organizzato da Farmindustria in collaborazione con Accademia Filarmonica di Bologna Fondazione giovedì 12 maggio alle 19.30 presso il Conservatorio di Musica “G. B. Martini”. 

Il Festival ha il Patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna, della Città Metropolitana di Bologna e dell’Ambasciata Svedese. Intesa Sanpaolo, Farmindustria, Rekeep e Coswell sono main sponsor della manifestazione, che gode anche del sostegno incondizionato di Alfasigma, AIOP, Colibrì, Dompè, EmilBanca, Fondazione Del Monte, Fondazione MSD Italia, Gruppo San Donato, GVM Care & Research, Sanipiù, CAAB, Hera, L’Operosa, Piquadro e Terme di Riolo.