(Adnkronos) –
Le ferie sono un diritto a cui nessun operatore sanitario dovrebbe rinunciare. Non solo. L’azienda è tenuta ad assicurarsi, attivamente e in piena trasparenza, che ogni operatore sanitario fruisca effettivamente delle ferie, mettendolo nelle migliori condizioni per poterlo fare. Questi sono alcuni dei principi comunitari, ribaditi più volte dalla Corte di giustizia europea, che hanno ispirato la sentenza recentemente emessa dal Tribunale ordinario di Modena a favore di un medico che, in tanti anni di lavoro, ha accumulato un numero straordinario di ferie maturate e non godute. Il giudice ha stabilito che il medico ha diritto al pagamento dell’indennità sostitutiva, aprendo così alla possibilità per altri operatori sanitari di essere risarciti. Ha infatti implicazioni importanti questa sentenza ottenuta grazie all’impegno del network legale Consulcesi & Partners, che ogni giorno raccoglie “lo sfogo di migliaia di medici che, per carenze di organico e problemi organizzativi aziendali, si vedono annullati i loro piani ferie e costretti a rinunciare ai giorni di riposo”. 

Il tema verrà trattato approfonditamente in una diretta Facebook condotta dall’avvocato di Consulcesi & Partners Francesco Del Rio, lunedì 28 febbraio ore 14 al link: https://www.facebook.com/events/1018614642066264/?ref=newsfeed
 

Sono 5 milioni di giorni di ferie accumulate negli anni e ancora non godute da parte dei medici e dirigenti sanitari del Ssn, ricorda Consulcesi in una nota. Tra le cause dichiarate, ci sono difficoltà nell’organizzazione dei servizi e calo progressivo delle dotazioni organiche iniziato dal 2009. Sono i dati diffusi da un recente rapporto di Anaao Assomed, l’associazione dei medici dirigenti. Se si unisce l’area medica e quella chirurgica, viene fuori che il 73% degli intervistati ha fra i 30 e gli oltre 120 giorni di ferie non godute.  

“Questa nuova sentenza conferma con forza che le ferie retribuite non godute dal medico non sono definitivamente perse – sottolineano i legali C&P – Anzi i medici possono legittimamente reclamare il risarcimento del danno patito ovvero, in certi casi, il pagamento di un indennizzo finanziario sostitutivo”. Neanche l’emergenza Covid-19 può annullare questo diritto. “L’azienda sanitaria ha il dovere di organizzare al meglio le turnistiche di lavoro, vigilando perché tutti possano concretamente e pienamente godere – ribadiscono i legali – delle ferie maturate, avvisando i lavoratori delle modalità di utilizzo e dei rischi connessi alla mancata fruizione. Il problema delle ferie non godute non è certo nuovo ma esistente già prima della pandemia Covid e da un punto di vista legale, se il medico non riesce a godere delle sue ferie per impedimenti che non dipendono dalla sua volontà ma dal datore di lavoro, ha diritto ad ottenere il pagamento dell’indennità sostitutiva”. 

Per ricorrere alle vie legali la finestra temporale è più ampia di quanto previsto. “La prescrizione inizia a decorrere dalla cessazione del rapporto di lavoro e non dall’anno a cui competono i giorni di ferie non goduti”, specifica la sentenza. Le aziende sanitarie convenute hanno scelto la strada della transazione, riconoscendo ai sanitari ricorrenti un consistente importo economico, con conseguenti riflessi favorevoli anche sui futuri compensi previdenziali, riferisce l’associazione.