Esce il 19 gennaio 2022 “I Re di Sangue”: l’esordio di una nuova penna, Matteo Glendening, con le illustrazioni di Giorgia Mameli
Classe 1998 e dall’animo cosmopolita, studioso di sociologia del potere, Matteo Glendening debutta con una riflessione in chiave epic fantasy sul concetto universale di potere e popolo in un tempo sospeso e in una terra forse lontana o forse fin troppo vicina.
Il romanzo d’esordio si intitola “I Re di Sangue”, sarà disponibile a partire dal 19 gennaio 2022 su Amazon e su tutti i circuiti online e vede la collaborazione con Giorgia Mameli per le illustrazioni della storia di Lyonard e Steffard.
I due fratelli erano scesi dieci anni prima in guerra da alleati per deporre il re, loro padre, uomo corrotto e malvagio. Ma “la guerra della prole” non ha prodotto i risultati sperati perché Lyonard si è rivoltato poi contro Steffard, legittimo erede al trono.
I Re di Sangue tra vizi, rimpianti e solitudini
Una tregua che dura da allora ha portato alla divisione del regno in Hangerval, governata da Steffard, e in Baggherdhal, su cui regna Lyonard. Ma questa situazione di stallo non può durare in eterno: entrambi sanno che prima o poi dovranno affrontarsi e solo uno dei due sopravvivrà allo scontro.
Quello che invece non sanno è che un’oscura potenza sta agendo alle loro spalle per forzare loro la mano e condurli verso il loro destino.
Glendening ha declinato la sociologia del potere in epoche diverse sottolineando quanto tuttavia restino immutati i metodi per ottenere rispetto e consenso:
“I personaggi parlano nello stesso modo per convincere le masse, sfruttano il sentimento popolare per arrivare al potere. In questo senso, re Steffard potrebbe candidarsi per qualsiasi elezione politica contemporanea” ha riflettuto l’autore.
Matteo Glendening: come nasce il consenso nel popolo
“Il potere si manifesta in ugual modo da tempo, in ogni società. Ha le sue caratteristiche coercitive, istituzionali, carismatiche, economiche e militari. Il potere domina le società di ogni epoca. Nulla è cambiato, se non la forma. Il contesto entro cui il potere agisce è sempre in movimento, ma non il suo significato. Quello che un tempo (e nel mio libro) poteva essere un discorso alle truppe, oggi è un comizio elettorale, ad esempio” ha spiegato ancora rivolgendosi a quella Generazione Z dal profilo sfocato che affida alla metafora letteraria la sua riflessione sul contemporaneo.
Foto: Fabio Marcangeli (via HF4)