L’attore statunitense Wilford Brimley, noto per i ruoli da burbero e soprattutto per i suoi caratteristici mustacchi, i vistosi baffi da tricheco, sfoggiati in film come “La cosa” e “Cocoon”, che lo avevano reso amabile agli occhi degli spettatori, è morto ieri all’età di 85 anni. Come ha annunciato la sua manager Lynda Bensky a “The Hollywood Reporter”, Brimley era da tempo in dialisi e da alcune settimane si trovava in terapia intensiva nell’ospedale di St. George, nello stato dello Utah. Dal 2004 viveva in un ranch a Greybull, nello stato del Wyoming
Nato a Salt Lake City, capitale dello stato dell’Utah, il 27 settembre 1934, Brimley iniziò ventenne a lavorare nei rodei come cowboy, poi fece il maniscalco e quindi la guardia del corpo per il produttore cinematografico Howard Hughes. Dopo aver cominciato a ferrare i cavalli per film e spettacoli televisivi, cominciò a lavorare in film western come stuntman su richiesta del suo amico attore e regista Robert Duvall.
Uno dei primi ruoli cinematografici di Brimley fu nel film “Sindrome cinese” (1979), dove recitò nei panni di un confidente di Jack Lemmon. E’ poi apparso in “Brubaker” (1980), “L’uomo del confine” (1980), “Diritto di cronaca” (1981) di Sydney Pollack (1981). L’attore con i baffoni divenne famoso per interpretazioni in film come “La cosa” (1982) di John Carpenter, “Dieci minuti a mezzanotte” (1983), “Hotel New Hampshire” (1984), “Cocoon – L’energia dell’universo” (1985), diretto da Ron Howard, e nel sequel “Cocoon – Il ritorno” (1988) di Daniel Petrie, ed “Il socio” (1993) di Pollack.
Spesso interprete di uomini burberi e anziani, in tv ha recitato nelle serie “Una famiglia americana” (1974-1977) e “Vita col nonno” (1986-1988). Aveva sposato l’attrice Lynne Bagley, morta nel 2000 per una malattia renale, da cui ha avuto quattro figli (Bill, Jim, John e Lawrence Dean, quest’ultimo deceduto). Nel 2007 si era risposato con Beverly Berry.