Recuperata dai Carabinieri del Reparto Tutela del Patrimonio Culturale una preziosa testa di marmo raffigurante Settimio Severo. L’opera, realizzata durante il regno dell’imperatore, a cavallo tra II e III secolo d.C., era stata rubata nel 1985 nel corso di una rapina a mano armata presso l’Antiquarium dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, e adesso era in vendita presso una nota casa d’aste di New York, con una stima tra i 400.000 e i 600.000 dollari. In seguito alla segnalazione e alle evidenze fornite dal Reparto Operativo TPC attraverso il canale Interpol, è stata posta sotto sequestro dall’Autorità Giudiziaria statunitense, il New York County District Attorney’s Office, dove con il capo della Antiquities Trafficking Unit, Matthew Bogdanos, è in vita da molto tempo una proficua collaborazione.
Le attuali restrizioni dovute alla presenza del Coronavirus non consentono di rimpatriare subito il bene, che sarà restituito all’Italia e riportato a casa non appena possibile.
Settimio Severo non è fra gli imperatori romani più ricordati. Eppure, nei vent’anni scarsi in cui fu in carica, dal 193 dopo Cristo alla morte avvenuta nel 211, rivoluzionò la sua carica, trasformando una reggenza per conto del Senato in un comando vero e proprio, fondato sull’investitura militare ricevuta dalle legioni. Originario di Leptis Magna, nell’odierna Libia, mutuò dall’oriente ellenistico la sacralità della propria figura, imponendosi come dominus ma anche come deus. Dunque non vi è alcun dubbio: un personaggio del genere sarebbe felice di sapere che la scultura in marmo della sua testa, a distanza di tanti secoli, è quotata ben mezzo milione di dollari.