Quante volte abbiamo rimandato le pulizie di casa perché troppo stanchi – o peggio troppo pigri – per tirare fuori l’aspirapolvere? Rispondere tante è ancora poco (GLI UOMINI SONO PIÙ FELICI DELLE DONNE DI PULIRE), eppure riordinare un’ora al giorno comporta per il nostro organismo molteplici benefici, come ha rilevato un team di ricercatori della Norwegian School of Sport Sciences di Oslo.

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Lo studio è stato condotto su 36mila soggetti seguiti per 6 anni e i risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal: nel dettaglio il progetto ha preso in esame ultraquarantenni a cui è stato dato un dispositivo da indossare per misurare alcuni parametri vitali durante le attività casalinghe e ciò che è emerso, è stato piuttosto interessante.

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I soggetti sono stati divisi in 4 gruppi a seconda di quanto erano attivi: nel corso dello studio il 6% dei partecipanti è deceduto, rafforzando ancor di più la tesi portata avanti dal capo ricercatore Ulf Ekelund secondo cui qualsiasi attività fisica, anche moderata come lavare i piatti può contribuire a ridurre il rischio di morte prematura.

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Addirittura il gruppo di soggetti più attivo con le pulizie di casa ha visto diminuire del 73% questo rischio mentre al contrario “stare seduti per 9,5 ore al giorno – un’intera giornata di lavoro – raddoppia il rischio di morte prematura” ha dichiarato la coautrice dello studio Charlotte Edwardson.

Insomma se non avete tempo di andare in palestra, stirare non solo vi farà perdere preziose calorie (circa 150 l’ora), ma vi allungherà la vita (QUEST’UOMO HA 113 ANNI E NON SI È MAI AMMALATO, MANGIA TUTTI I GIORNI QUESTI 5 ALIMENTI)!

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Non sarà una buona notizia per le donne, ma sappiate che tifare la propria squadra anche comodamente seduti sul divano è un buon modo per dimagrire: esultare, temere per le sorti del gioco e essere in ansia per 90 minuti, infatti, allena il corpo quanto una camminata veloce dello stesso tempo (si perdono in media 200-300 calorie a passo sostenuto) e aumenta la frequenza cardiaca fino a 130 bpm stando ai risultati condotti da uno studio dell’Università di Leeds.

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